LINUX: L’installazione di Fusion Linux 14

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Tempo fa avevo installato Fedora 15, l’ennesimo tentativo che scaturiva dalle molte voci che affermavano che la distribuzione fosse una vera evoluzione rispetto alle precedenti. Per certi versi è stato così, ma l’inclusione di Gnome3 e delle sua shell ed il fatto che mi era di fatto impedito di connettermi con la chiavetta Huawei E162, hanno determinato la sua repentina disinstallazione a favore di altra distribuzione. Inoltre Fedora era una distro molto povera di software, che richiedeva una non facile configurazione post-installazione. Per queste ragioni ho rivolto la mia attenzione verso un’altra distro di altro livello, sebbene basata essa stessa su Fedora 15, Fusion 14. Una distribuzione che unisce la modernità e la solidità di Fedora ad un parco software di grande rilievo e ricchezza, per non parlare delle facilitazioni alla configurazione post-installazione.
Vediamo insieme le caratteristiche di questa distro.

Scheda tecnica

  • Nome: Fusion Linux
  • Versione: 14
  • Tipologia: live/installabile
  • Orientamento: Desktop
  • Architettura: i686
  • Derivazione: Fedora 15
  • Desktop environment: Gnome 2.32.0
  • Kernel: 2.6.35.13-92.fc14.686
  • Requisiti minimi di sistema: 512 MB di RAM, Scheda grafica che supporti almeno 800×600 (preferibilmente con accelerazione grafica), 8 GB di spazio su disco.

Test

Il test in Live è stato effettuato per saggiare la possibilità di connessione con Internet Key e per valutare la dotazione software della distribuzione.
Tutto l’hardware è stato riconosciuto e configurato, le periferiche applicate sono state riconosciute, ma non configurate (stampante Lexmark S305) per temporanea assenza di driver.
Ad un primo tentativo, avviando la sessione predefinita dal bootloader, la risoluzione e il refreshing dello schermo erano assolutamente errati, tanto da non poter accedere al desktop. In un secondo tentativo, selezionando la opzione “Boot (Basic Video)”, il desktop è stato accuratamente visualizzato alla risoluzione 1024×768, sebbene la corretta risoluzione sia 1280×1024. Ad ogni modo il sistema era usabile ed ho quindi ugualmente proceduto alla installazione.
  • Riconoscimento e caricamento del kernel = OK
  • Efficacia dei tasti funzione = Assenti
  • Avvio del server X = OK
  • Risoluzione video = Errata usando la configurazione predefinita, adeguata ma non ideale con la seconda opzione di avvio
  • Opzione lingua italiana = OK
  • Opzione tastiera italiana = OK
  • Automount dei dispositivi = I dispositivi applicati in sessione Live potevano essere esplorati, ma non modificati. Con altre distro mi era possibile scattare le immagini del desktop e degli strumenti e inserirle in una chiavetta USB applicata al computer. In questi caso le foto sono state poi inviate come allegati e-mail al mio indirizzo di posta elettronica. Meno male che la connessione ha funzionato anche in sessione Live!

Opzioni e Tempi di caricamento

Dopo l’avvio usando il DVD di Fusion, si può lasciar caricare il sistema, oppure si può accedere alla schermata delle opzioni premendo un qualsiasi tasto. In questa schermata sono presenti alcune opzioni (Boot, Boot (Basic Video), MemTest e altro. Non sono presenti tasti funzione di alcun genere, ma premendo il tasto Tab è possibile impostare dei parametri specifici.
Se si lascia caricare il sistema senza opzioni, la schermata di caricamento è rappresentata da un cerchio bianco che si completa mano a mano, inserito su uno sfondo celeste. Se invece si applicano altre opzioni, la schermata è caratterizzata da una barra di caricamento a tre colori che si completano mano a mano fino a divenire una unica barra bianca. Non sono necessarie configurazioni intermedie e si giunge al desktop in breve tempo.
Il server grafico si avvia senza problemi, la scrivania si mostra con il tipico sfondo di Fusion.
Subito dopo il completamento della scrivania, una finestra di dialogo indica che si è verificato un errore nel caricamento di una applet del pannello di Gnome. Se si vuole si può effettuare una segnalazione.
Fusion 14 ha un tempo di caricamento del tutto in linea con gli altri sistemi di maggior diffusione e si rimane intorno ai due minuti.

Installazione

L’Installer è quello di Fedora 15, grafico, semplice, intuitivo, a prova di principiante (ammesso che nella fase di definizione del tipo di allocazione, il novizio sia in grado di decidere). Direi che Anaconda (il nome dell’installer) è a livello dell’installer di Ubuntu. A me non ha causato soverchie difficoltà, quindi direi che è uno strumento di facile impiego. Nell’accingermi ad illustrarvi in cosa consiste la installazione, una raccomandazione:
Procedete alla installazione solo DOPO avere fatto un backup completo di quello che vi interessa, presente sull’hard disk
  1. Dopo la schermata iniziale si clicca su “Next” per procedere
    Procedete nella installazione
  2. Viene subito chiesto di definire il layout della tastiera e basta scorrere il menù per selezionare quello italiano, poi premete “Next” per procedere
    Definite la tastiera
  3. In questa schermata dovete indicare su quale dispositivo intendete installare Fusion. E’ possibile scegliere l’installazione su un disco normale, incluso nella vostra box, oppure se installare su dischi di rete. Se volete installare sul vostro PC, scegliete la prima opzione (Basic Storage Device), poi premete su “Next”
    Scegliete il dispositivo di installazione
  4. Ora date un nome al computer, in modo da essere identificabile in una rete domestica o d’ufficio. Poi premete nuovamente “Next”.
    Date un nome al computer
  5. Qui dovrete impostare il fuso orario e l’ora. Basta spostarsi con il puntatore sulla cartina geografica e fermarsi quando si trova “Europe/Rome”. Altrimenti si può scegliere la stessa cosa dal menù a tendina che c’è appena sotto alla cartina. E’ anche possibile usare lo zoom per facilitare la scelta. Poi cliccate su “Next”
    Scegliete il fuso orario
  6. Ora impostate la password di root e confermatela ridigitandola.
    Definite la password di root
    Se la password è troppo debole, una finestra di dialogo (mostrata qui sotto) vi avvisa che la password non è abbastanza robusta, ma potete anche scegliere di usarla lo stesso (Use Anyway). Una volta fatto cliccate su “Next”.
  7. Qui le cose si fanno importanti. Si tratta di definire dove e come effettuare l’installazione. L’installer offre diverse opzioni.
    1. Use All Space – Che indica che verrà rasato al suolo tutto quello che c’è nell’hard disk, anche le partizioni create con altri sistemi operativi. Giustamente si viene avvisati di effettuare un accurato backup dei dati e dei sistemi eventualmente presenti
    2. Replace Existing Linux System(s) – Che indica che verranno rimosse tutte le partizioni create da altri sistemi Linux, escludendo quelle VFAT, FAT32, NTFS. Anche qui vale il discorso del backup preventivo dei dati presenti su tali partizioni.
    3. Shrink Current System – Che indica che lo spazio riservato ad un sistema presente nel disco, verrà ridotto per far spazio a Fusion. Non c’è scritto, ma anche in questo caso bisogna fare un backup dei dati.
    4. Use Free Space – Che indica che il sistema verrà installato nello spazio libero, senza toccare altri sistemi installati. Dovete però essere sicuri di avere spazio sufficiente (almeno 8 GB)
    5. Create Custom Layout – Che indica il dover creare la propria modalità ed i propri spazi di installazione. E’ la scelta preferibile se avete un disco già partizionato e sapete già dove volete installare Fusion. Questo è quello che io ho scelto.
    Definite il tipo di installazione
  8. Supponendo quindi che abbiate già un disco partizionato, selezionate l’opzione Create Custom Layout e premete “Next”. Nella schermata che vedete qui sotto vengono elencate tutte le partizioni presenti nel disco.
    Trovate la partizione che vi serve
    Scegliete quella che volete e che abbia la dimensione minima sufficiente e cliccate su essa due volte, per accedere alla finestra di impostazione di formattazione, mostrata nella figura sottostante.
  9. Qui dovete definire il Mount Point (/), scegliere di formattare secondo il filesystem che più vi piace (io ho scelto ext4) e scegliere se volete criptare la partizione. Effettuate le vostre scelte, cliccate su “OK” per tornare alla schermata precedente.
  10. In essa premendo su “Next” viene mostrata una ulteriore finestra che indica quanto avete scelto di fare. Se siete sicuri, premete su “Format”
  11. A questo punto avete deciso per l’installazione e una ulteriore finestrella vi avvisa che il sistema sta per essere installato e che tutti i dati contenuti nella partizione scelta, saranno distrutti. E’ l’ultimo avviso di chiamata e “The Last Hope” (Ultima Speranza). Cliccando su “Write Changes to Disk” non potrete più modificare nulla e il processo si avvierà. Se non siete sicuri, cliccate su “Go Back” per rivedere le proprie scelte.
    Ultimo avvertimento prima della installazione
  12. A questo punto è necessario stabilire dove e come installare il bootloader. Predefinitamente viene installato nell’MBR, ma nel mio caso ho preferito installarlo nella partizione stessa dove ho installato il sistema. Per farlo basta premere il pulsante “Change Device” e scegliere tra le opzioni offerte.
    Definite dove mettere il bootloader
    Nel mio caso il sistema era stato installato sulla partizione /dev/sda6, quindi ho scelto di installare il bootloader nella partizione /dev/sda6. Una volta definito tutto basta cliccare su “OK” per tornare alla schermata precedente dove premere su “Next”.
    Scegliete il posto giusto
  13. Il sistema ora si installa ed una barra di progressione indica il procedere della funzione. Il tutto non richiede più di 10 minuti, giusto il tempo di vedere di cosa è dotato Fusion 14
  14. Al termine, una nuova finestra vi indica che il sistema è stato installato con successo. E’ quindi giunto il momento di riavviare.
Quando riavviate, dovrete essere voi ad estrarre il DVD dal lettore, perchè il sistema non lo fa automaticamente come Ubuntu/Debian e derivate.

Ambiente grafico ed Aspetto

Fusion è un sistema operativo la cui immagine grafica è tesa ad un serio tradizionalismo e questo fa la gioia di chi non ama il nuovo corso del desktop Linux. Il Gestore dell’ambiente è Gnome nella versione 2.32.0.
La Scrivania è sgombra, pulita e dallo sfondo che richiama l’immagine della proiezione iperspaziale dei film di fantascienza. Le Icone del desktop sono solamente quattro (Computer, Home, Examples e Cestino) e sono ben nitide e semplici da capire.
La Deskbar è in classico stile Windows® o Linux Mint e non mi dilungo nello spiegare di cosa sia composta. L’immagine sottostante vi mostra come appare anche dopo una breve e semplice personalizzazione.
Il Menu principale è quello di Linux Mint, ma non ha tutte le funzionalità proprie di quel gran gioiello offerto dalla distro di Clement Lefebvre. Ad esempio la disinstallazione dei programmi, partendo dal menù, non esita alcun risultato, mentre l’uso della barra di ricerca funziona bene. Comunque il Menù di Fusion è una gran bella dotazione.
Le Finestre e relative decorazioni sono caratterizzate da un tema personalizzato, con colori un po’ smorti, ma sobri e non pacchiani. Le opzioni 3D sono preimpostate e subito disponibili non appena si installino i driver adeguati alla propria scheda video.
A proposito di questo, Fusion non ha una utility magica come quella di Ubuntu che indica subito la presenza di driver adeguati. L’installazione dei driver deve avvenire attraverso il “Package Manager”. Si effettua la ricerca con i termini “nvidia driver” e si seleziona per la installazione, ma lo vedremo dopo.
Comunque una volta installati i driver e riavviato il server grafico, le opzioni 3D sono ottime e spettacolari (cubo rotante e finestre gommose). Io ho rinunciato al cubo (che ancora devo capire a cosa serva) ed ho invece selezionato l’effetto Expò e la muraglia dei desktop. Il primo mi permette di avere una panoramica delle finestre aperte ed il secondo mi permette di passare da un desktop all’altro.
Infine occorre dire che la somiglianza a Linux Mint è palese, forse gli sviluppatori hanno preso Mint come esempio di desktop ideale e la cosa non mi sorprende affatto!
Vedremo che la somiglianza non è solo sul lato grafico.

Dotazioni software

Fusion Linux 14 è un sistema operativo dotato di tonnellate di applicazioni, ce ne sono persino troppe. Elencarle tutte è un compito titanico. Praticamente una volta installato Fusion non si dovrebbe aver bisogno di altro se non applicazioni di programmazione. Necessità di Ufficio soddisfatte totalmente con LibreOffice al gran completo La Grafica è soddisfatta da questi strumenti
  • Blender – Per la grafica 3D
  • F-Spot – Per visualizzare le immagini
  • Fotowall – per creare collezioni di foto
  • The GIMP – Per grafica bitmap
  • Inkscape – Per la grafica vettoriale
  • MyPaint – Per semplici creazioni grafiche
  • PhotoPrint – Per accorpare e stampare foto
  • PosteRazor – Per creare i propri poster
  • Scribus – Per brochures, biglietti, volantini
  • SimpleScan – Per scansioni di immagini e non solo
  • Viewnior – Quale semplice visualizzatore di immagini
Internet e Rete sono un altro settore stracolmo di applicazioni
  • aMule – Per il P2P
  • Chromium Web Browser – Per navigare nei siti
  • Dropbox – Per riporre in rete i propri documenti
  • Empathy – Per la messaggeria
  • Firefox 4 – Per navigare in rete
  • Giver – Per inviare documenti in rete
  • Pan News Reader – Per leggere le news
  • Team Viewer – Per applicazioni collaborative
  • Thunderbird – Per gestire la posta
  • Transmission – Per il P2P su BitTorrent
  • Tucan FTP – Per caricare file su hosts
  • Uget – Per la gestione dei download
  • XChat IRC – Per le chiacchiere libere
La Multimedialità è ampiamente supportata con gli strumenti che vedete elencati qui sotto
  • AcetoneISO – Per la manipolasione di immagini ISO
  • Arista Transcoder – Per la transcodificazione dei file
  • Audacious – Un player musicale minimalista e leggero
  • Audacity – Per la modifica delle tracce audio
  • Avidemux – Per la modifica dei file audio
  • Banshee – Quale player e gestore musicale
  • Cheese – Per impiegare la webcam
  • PiTiVi – Per creare dei filmati
  • Sound Juicer – Per estrarre le tracce audio da CD
  • Gnome Player – Quale player multimediale
  • gtk RecordMyDesktop – Per produrre filmati del proprio desktop
  • HandBrake – Per rippare i DVD
  • K3B – Per masterizzare CD e DVD
  • Totem – Quale player multimediale legato a Gnome
  • Miro – Per guardare le TV su internet
  • MusicBrainz – Per modificare i TAG dei file multimediali
Tra i tanti strumenti messi a disposizione da Fusion, elenco quelli più significativi:
  • Giochi per tutti i gusti, anche da giocare online
  • Ailurus per configurare il sistema da una unica applicazione
  • Compiz Fusion per avere effetti desktop mozzafiato
  • Dolphin per la gestione dei file, in aggiunta a Nautilus
  • Krusader come file manager a doppio pannello
  • Deja Dup per effettuare backup in sicurezza
  • SELinux per garantire sicurezza e controllo del sistema
  • Wine per avviare applicazioni proprie di Windows®
La Gestione dei pacchetti è affidata a gpk-application nella versione 2.32.0, dall’interfaccia del tutto simile a Synaptic, ma per la gestione di pacchetti rpm. Ho avuto modo di impiegarlo per installare alcuni pacchetti e la sua lentezza nell’eseguire le operazioni mi ha un po’ preoccupato. Particolarmente importante è ricaricare l’elenco dei pacchetti quando si avvia lo strumento per la prima volta. Questa operazione potrebbe richiedere del tempo, anche in base al tipo di connessione. Lo strumento permette anche di aggiungere dei filtri di ricerca.
Le Impostazioni del sistema possono essere applicate partendo dal grande Pannello di Controllo che consente di avere il controllo sull’intero sistema. Va ricordato che dopo il primo riavvio post-installazione, si accede ad una prima fase di configurazione dove si definisce l’utente e la sua password e dove vengono elencate le caratteristiche del sistema.
A conclusione di questa prima fase si accede alla seconda fase di configurazione, effettuata attraverso il terminale, dove si effettua l’aggiornamento del sistema, dove è possibile abilitare l’utente sudo, configurare l’accesso al proprio account DropBox e installare e configurare Skype.
Lo script che gestisce tutta questa seconda fase di configurazione è veramente utile, semplice e rapido.

Usabilità

Il sistema Fusion 14 è ben organizzato. Già a partire dalla prima fase post-installazione l’utente viene invitato ad aggiornare il sistema stesso ed a configurare alcune utilità oggi molto impiegate, come DropBox e Skype. Per il resto l’utente si trova in un ambiente familiare e può iniziare ad usare il sistema quasi subito. Il Menù principale è un ottimo posto da cui iniziare la propria esperienza. In esso è possibile impostare le proprie applicazioni preferite, effettuare ricerche nel filesystem e nel web e giungere in ogni parte del sistema. Quasi tutte le voci raccolte nelle singole categorie, sono provviste di opportuni Indicatori di finalità, in modo che l’utente possa sapere in anteprima a cosa è dedicato un preciso programma. In sessione Live il sistema si comporta piuttosto bene e la latenza ai comandi è contenuta. Fusion non può essere considerato un sistema in grado di recuperare dati da sistemi in avaria. Le applicazioni di sicurezza sono quasi oppressive e non è possibile accedere, in scrittura, a nessun dispositivo applicato al computer. Il firewall è abilitato di default, anche dopo la installazione, eppure sono presenti diversi strumenti di file sharing. In ogni caso la sua disabilitazione è semplice e raggiungibile dal Pannello di Controllo. Fusion è anche un sistema molto orientato alla inclusione in una rete domestica o aziendale, prova ne sia la presenza di svariati strumenti dedicati all’accesso a computer remoti ed allo scambio di file. Fusion è anche un sistema dalla Intuitività elevata e posso affermare che si tratti di un sistema pronto all’uso anche per utenti di poca esperienza.

 

Consumi e Prestazioni

Fusion 14 è un sistema dai consumi limitati, considerando che si tratta di un sistema moderno e che Gnome è un DE un po’ pesante. Nel mio test, con Nautilus, Rhythmbox e Bluefish in azione, il consumo di RAM era di 355 MB. I processi in esecuzione (in sleeping e attivi) erano 41 ed il carico sulla CPU era di circa il 14%. I consumi di RAM aumentano all’apertura di Chromium, portandosi a oltre 383 MB di RAM e con il processore al 22%. L’avvio di Shutter, il programma che consente di scattare delle istantanee del desktop, porta il consumo di RAM a oltre 400 MB (come si vede nell’immagine sottostante).
In definitiva Fusion è adatto a computer che abbiano almeno 512 MB di RAM, ma è preferibile un quantitativo doppio.

Pregi

  • Una distro basata su Fedora, ma semplificata
  • Grande dotazione di software
  • Ambiente amichevole
  • Sistema molto sicuro
  • Installer molto semplice ed efficace

Difetti

  • Configurazione della corretta risoluzione non molto pratica
  • Eccessiva chiusura del sistema che richiede troppe volte di digitare la password
  • Eccessiva ridondanza di programmi simili (due browser, tre file manager, tre player multimediali, ecc.)
  • Package manager lento nelle sue funzioni
  • Eccessivo parco giochi

Perchè usare questa distro

  • Per avere un sistema iperdotato
  • Per poter usare un sistema Linux senza faticare troppo
  • Per avere un ambiente desktop tradizionale e ordinato
  • Per avere un sistema ad elevato grado di sicurezza

Links utili

  • Pagina principale: http://fusionlinux.org/
  • Mailing List: http://fusionlinux.org/mailing-list/
  • Forum Utenti: http://fusionlinux.org/forum/
  • Documentazione: —
  • Download: http://fusionlinux.org/downloads/

Conclusioni

Ho installato Fusion 14 per avere un sistema basato su architettura RPM e ne sono contento. Il sistema funziona assai bene, senza particolari problemi. Un degno sostituto di Ubuntu per coloro che non amano Unity e la nuova distro stabile di Canonical. Credo che gli sviluppatori debbano rivedere la politica dei pacchetti e cercare di seguire il concetto “one app per task” tipica di Zenwalk. Questo permetterebbe di non dover effettuare un download di oltre 1,5 GB e di avere solo software di grande caratura.
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