LINUX: Troubleshooting LINUX

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In questa sezione potete osservare alcune modalita’ di risoluzione e troubleshooting

TROUBLESHOOOTING  HARDWARE

TROUBLESHOOOTING APPLICATIVI

TROUBLESHOOOTING COMANDI

La rapida risoluzione dei problemi è un’attività fondamentale per qualsiasi amministratore di sistema. Scopriamo alcuni trucchi e consigli per diventare migliori e più veloci nella diagnosi e nella risoluzione dei problemi di un sistema Linux.

La risoluzione dei problemi è un’attività che può facilmente trasformarsi in una perdita di tempo e risorse, proporzionale alle difficoltà dei problemi da risolvere. Al fine di ottimizzare i risultati e limitare le prove e i test inutili, è obbligatorio agire secondo procedure ben strutturate. Il metodo USE, che sta per utilizzo, saturazione ed errori, è stato originariamente concepito da Brendan Gregg (che ha scritto un libro onnisciente sull’argomento: Systems Performance – Prentice Hall, 2013) e ha le sue basi in un’idea semplice ed efficiente: definire un flussi di lavoro che determinano il livello di utilizzo, saturazione e possibili errori per ciascuna risorsa disponibile. In questo modo possiamo ridurre gradualmente il numero di possibili cause del comportamento scorretto fino a quando non siamo in grado di identificare con precisione la causa della perdita di prestazioni.

Definire le risorse è abbastanza semplice: sono i componenti fisici di una macchina (possiamo applicare il metodo ai componenti software, ma diventerebbe molto complicato e dettagliato – forse un po ‘troppo eccessivo dato lo scenario), un server nel nostro caso – e la versione virtuale equivalente. Processore, memoria, disco, controller, interfacce di rete, bus, ecc.

Naturalmente migliore è la conoscenza dell’architettura e più rapidi e precisi saranno i risultati, sebbene implicano una certa complessità e una ripida curva di apprendimento.

Di solito l’analisi dei macro-elementi hardware (processore, memoria, ecc. Senza entrare nei dettagli) e l’esclusione dell’ambiente software, date le sue ulteriori difficoltà, è sufficiente per mettere in pratica il metodo USE.

La definizione di utilizzo, saturazione ed errore è abbastanza sottile, tuttavia possiamo fornire alcune definizioni standard e affermare che: utilizzo indica la percentuale di utilizzo di una risorsa, una volta impostati i bordi allo 0% (la risorsa non è in uso) e 100% (la risorsa non può accettare alcun lavoro senza aggiungere latenza o coda), saturazione indica il grado di lavoro che la risorsa non può eseguire (quindi comporta latenza e coda. Nota come l’utilizzo e la saturazione sono strettamente limitati). Per la definizione di errore, possiamo fare riferimento alla media comune del termine.

Strumenti disponibili per risorsa

Come insegna il metodo USE, un adeguato lavoro di identificazione e risoluzione dei problemi deve essere basato sull’analisi dello stato delle diverse risorse di sistema mediante strumenti specifici. Un’osservazione generale è utile solo nella fase iniziale per avere un’idea dei passaggi da seguire.
Come sistema operativo, Linux fornisce nativamente diversi strumenti di diagnostica come comandi da riga di comando che possono essere accoppiati con altri strumenti, come quelli del pacchetto sysstat che stiamo per esaminare. Una procedura di installazione dettagliata e la disponibilità dipendono dalla distribuzione in uso.

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