LEGGENDE INFORMATICHE: Usare lo smartphone durante la ricarica lo fara’ esplodere…

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LA LEGGENDA : Usare lo smartphone durante la ricarica lo fara’ esplodere…

Più volte abbiamo sentito, o ci è stato detto: non utilizzate mai il telefono durante le fasi di ricarica perché il dispositivo potrebbe eccessivamente
riscaldarsi e addirittura esplodere. ……Si tratta di un falso mito a cui non credere.
Il telefono può essere usato tranquillamente durante le fasi di ricarica.
Può essere sconsigliato usare delle app o dei giochi che richiedono prestazioni molto alte, oppure evitare di fare dei video molto lunghi, perché così
sforzeremo ulteriormente il dispositivo causando dei surriscaldamenti, senza però provocare ulteriori danni.
Soprattutto, se avete paura di un’eventuale esplosione  con tanto di batteria in fiamme, non avete da preoccuparvi: non è un’eventualità da mettere in conto.

 

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LA REALTA’

Come funzionano le batterie degli smartphone

Nelle batterie utilizzate da smartphone, tablet e altri dispositivi mobili la carica elettrica è trasportata – come suggerisce anche il loro nome – da un
elettrodo all’altro sfruttando gli ioni di litio (metallo molto leggero utilizzato principalmente nelle leghe conduttrici di calore). All’interno degli
accumulatori, in particolare, l’energia è accumulata, trasferita e rilasciata per mezzo di reazioni chimiche naturali.
La batteria agli ioni di litio ha due elettrodi, un anodo e un catodo: il primo è collegato al polo positivo e “conserva” gli ioni con carica positiva; il secondo è
collegato al polo negativo e “conserva” gli ioni con carica negativa. Tra i due elettrodi troviamo l’elettrolita, una sostanza chimica che subisce la
suddivisione delle molecole in ioni e per questo è definito un conduttore ionico. Nelle batterie degli smartphone e dei dispositivi mobili l’elettrolita è una
pasta di solvente organico con al proprio interno sali di metallo (in questo caso, ovviamente, sali di litio).

Quando si utilizza il cellulare, l’anodo “espelle” gli ioni positivi che, passando attraverso l’elettrolita, finiscono con l’essere attratti dal catodo carico
negativamente. Qui l’elettricità fluisce verso l’interno, verso le componenti hardware dello smartphone, per poi terminare la loro corsa nuovamente
all’interno dell’anodo. Insomma, le cariche elettriche fluiscono all’interno di un circolo e, nel loro “cammino” alimentano la circuiteria interna del
telefonino (o di qualunque altro dispositivo mobile) rendendo così possibile il suo funzionamento.
Quando si ricarica la batteria accade l’esatto  contrario: la carica elettrica fluisce dal catodo verso l’anodo, consentendo così al sistema di ricaricare gli ioni
“scarichi”. La corrente elettrica dell’impianto di casa fa sì che all’interno della batteria avvenga una reazione di ossidoriduzione che consente di liberare
elettroni all’interno dell’elettrolita e ricaricare gli ioni di libero. Questa reazione chimica avviene di continuo, sino a che nella batteria non sono più
presenti ioni “liberi” pronti ad attirare gli elettroni presenti nell’elettrolita.

Perché la batteria esplosa va in fiamme?

Il sistema appena descritto resta in costante equilibrio sino a quando non interviene un fattore esterno a disturbarlo. In questo caso i sali di litio,
estremamente volatili e suscettibili ai cambiamenti di stato, possono reagire con ciò che li circonda (il metallo dei contatti della batteria, ma anche con
l’aria dell’atmosfera) provocando delle reazioni chimiche tutt’altro che piacevoli.
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