La manutenzione dei log tramite LOGROTATE

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Logrotate e la rotazione dei log

I vari demoni di sistema registrano in appositi file gli eventi degni di nota per futura memoria. Nelle moderne distribuzioni i programmi più diffusi per questo scopo sono journald e rsyslogd. Come è facile intuire, la dimensione dei file di log è direttamente proporzionale alla frequenza e alla verbosità delle registrazioni chiamate dai processi. Serve quindi un qualcosa per manutenerli, evitando così la saturazione di intere partizioni.
Per effettuare la rotazione dei file di registro, è stato creato un apposito programma chiamato logrotate. Configurarlo ci permette di automatizzare una serie di operazioni quali la compressione dei file di registro o la rimozione delle loro versioni obsolete. Le direttive per il suo funzionamento generale sono contenute, come suole, nel file /etc/logrotate.conf.
Riassumiamo le principali istruzioni:
Il file contenente le direttive specifiche per ciascun servizio è invece /etc/logrotate.d. Ad esempio su Linux Mint, se vado a studiare la rotazione dei log del servizio mintupdate, l’output sarà il seguente:
/var/log/mintupdate.log { rotate 12 monthly compress missingok // se il file di registro è assente non genera errore notifempty // non effettua la rotazione se il file è vuoto nocreate }
Come sempre, per una trattazione puntuale della sintassi e di tutte le opzioni possibili, basterà fare riferimento all’apposita pagina del manuale che torna sempre utile ai sysadmin: man logrotate.
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