LINUX Comandi Principali

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Le lezioni sono pubblicate su pagine seguenti a questo Indirizzo:

Principali comandi Linux 1° parte

Principali comandi Linux 2°parte

Finalmente hai installato Linux® e nonostante tu possa utilizzare l’interfaccia grafica vuoi approcciarti al terminale (chiamato anche prompt dei comandi o CLI, acronimo di command line interface). Ti stai chiedendo quali siano i principali comandi da dover imparare per avere la possibilità di muoverti tra i file della tua home. Però al tempo stesso ti blocchi un attimo, pensi, e ti chiedi: cos’è un file? Cos’è il file system?

In questo articolo cercherò di spiegarti i comandi base e di facilitarti la comprensione di alcuni concetti che successivamente approfondirai in modo autonomo.

Sulla tastiera premi contemporaneamente questa sequenza di tasti: Ctrl + Alt + T.

Come vedi hai appena aperto il terminale. Ti anticipo che per chiuderlo devi premere Ctrl + d.

Aperto il terminale troverai questa scritta:

nome_utente@nome_macchina:~$Il prompt con questa dicitura ci dice chi siamo e su quale macchina ci troviamo. Il simbolo ~ (tilde, Alt Gr + ì da tastiera) indica la cartella home e il simbolo del dollaro $ indica che siamo collegati come utente normale e non come superutente (colui che detiene i privilegi di sistema).

pwd (print working directory)

Aprite il terminale e scrivete il comando pwd. Come risultato avrete qualcosa del genere:

/home/fabiodove fabio (nel vostro caso il nome sarà quello che avrete scelto voi) sarà la cartella dell’utente corrente. Questa cartella si troverà sotto la cartella home, che a sua volta si trova sotto la radice (/, simbolo della radice).

Prima di proseguire con gli altri comandi ci tengo a spiegare cosa sia un file system. I file non possono essere buttati a caso sui dispositivi, bensì essi vengono gestiti secondo una precisa organizzazione nota con il termine tecnico di file system (nel corso degli anni sono stati sviluppati vari tipi di file system per diversi sistemi operativi: FAT, NTFS, ext, ext2, ext3 e molti altri. Hanno tutti lo stesso compito, cioè quello di gestire i file all’interno di un dispositivo). La struttura ad albero rappresenta il modo più comune in cui un file system organizza i file: la radice dell’albero sarà rivolta verso l’alto e a scendere avremo gli elementi fondamentali che costituiscono l’albero stesso, cioè le cartelle (anche dette directory o folder).


Esempio di file system nei sistemi Linux®:

/ (radice)

root – boot – bin – var – etc – media – home – sbin – usr – dev – opt

Fileystem Linux

I file occupano una posizione all’interno del file system e spesso sarà necessario riferirsi al file indicando con precisione la cartella in cui esso si trova. Parliamo in questo caso di percorso del file (in inglese path). Un percorso può essere:

1. assoluto: la posizione del file rispetto alla radice, cioè la sequenza di cartelle che si incontrano percorrendo il file system a partire dalla radice fino alla cartella che contiene il file;
2. relativo: parte dalla cartella in cui ci troviamo (la directory corrente) e sale o scende lungo il file system.

N.B. : tutti i comandi di Linux® utilizzano le opzioni che vengono indicate subito dopo il comando con il simbolo del trattino (doppio trattino quando le opzioni sono scritte per esteso):
es. ls -h oppure ls –human-readable

man (manuale)

Digitando man seguito dal nome del comando (es. man pwd) avremo informazioni riguardanti il comando cercato. Apparirà una pagina illustrativa divisa in sezioni informative che di solito sono così strutturate:

• NAME: nome e breve descrizione del comando;
• SYNOPSIS: struttura di base del comando;
• DESCRIPTION: descrizione più lunga degli scopi del programma;
• AUTHOR: autore che ha sviluppato il comando, con le informazioni di contatto;
• REPORTING BUGS: bug conosciuti e istruzioni su come riportarne di nuovi;
• COPYRIGHT: informazioni sul copyright;
• SEE ALSO: altre informazioni relative al comando.

Per cercare uno specifico elemento all’interno della pagina man digitare / (slash) seguito dal termine da cercare e poi premere invio.

Per scrollare verso il basso una riga alla volta usare la freccia in giù, mentre per scrollare verso l’alto una riga alla volta usare la freccia in su.

Per saltare una pagina premere f (sta per forward) oppure la barra spaziatrice, mentre per tornare indietro di una pagina premere b (sta per backward).

Per uscire premere la lettera q (sta per quit).

Ricorda: Linux® è case sensitive, ciò significa che fa distinzione tra maiuscole e minuscole e anche gli spazi hanno molta importanza.

Procediamo con gli altri comandi!

ls

Il comando più utilizzato che serve ad elencare i file e le sotto-directory presenti in una cartella (ls sta per lista).
Posso scrivere semplicemente ls, premere invio e come risultato avrò l’elenco dei file contenuti nella cartella nella quale mi trovo. Ma non serve trovarsi in una directory per scoprirne il contenuto. Se sono nella home, ma ho bisogno di sapere cosa ci sia nella cartella Musica, basterà digitare ls Musica da dove mi trovo.
Il comando ls ha varie opzioni, che ricordo devono essere scritte precedute da un trattino. Facciamo un esempio:
ls -lah (posso scriverlo anche così: ls -l -a -h). Le opzioni scritte dopo il comando ls svolgono le seguenti funzioni:

• -l: elenca i file;
• -a: mostra anche i file nascosti;
• -h: human readable, permette di leggere il peso dei file in termini di kilobyte, megabyte, gigabyte.

Per scoprire le altre opzioni del comando ls basta usare il manuale digitando nel terminale man ls.

cd

Questo comando, che significa change directory, permette di spostarsi in un’altra cartella scrivendo ad esempio:

• cd /etc: in questo modo utilizzo il percorso assoluto perché indico prima la radice e poi la directory etc (attenzione a specificare prima la radice e poi il nome della directory e non solo il nome della directory);
• cd .. (leggi cd spazio punto punto): salgo di un livello rispetto alla directory corrente, quindi utilizzo il percorso relativo.

Da notare che dopo il comando cd deve esserci lo spazio, altrimenti il terminale restituisce un errore.

mkdir

Questo comando permette di creare una nuova directory e la sintassi da usare è la seguente:
mkdir nome_nuova_cartella

rmdir

Questo comando permette di cancellare una cartella vuota. La sintassi è:
rmdir /nome_cartella

rm -r

Questo comando invece permette di cancellare cartelle piene, utilizzando l’opzione -r:
rm -r nome_cartella
L’opzione -r sta per recursive, quindi vengono rimosse cartelle e file in modo ricorsivo.

N.B.: per cancellare un file basta scrivere rm nome_file.

touch

Permette di creare un nuovo file nella directory corrente e con l’estensione specificata, ad esempio:
touch nome_file.odf

cat

Permette di visualizzare il contenuto di un file, utilizzando la seguente sintassi:
cat nome_file

mv

Abbreviazione di move (spostare), questo comando permette di spostare un file usando questa sintassi:
mv cartella_origine/nome_file /cartella destinazione
Il comando mv rimuove il file copiato dalla cartella di origine.
Attenzione: scrivere il percorso assoluto sia per la cartella di origine, dove si trova il file, sia per la cartella di destinazione. Non serve scrivere il percorso assoluto per la cartella di origine se già mi trovo nella cartella dove è presente il file da spostare.

cp

Questo comando sta per copy (copiare), serve a copiare un file e utilizza la seguente sintassi:
cp sorgente destinazione
es. cp nome_file1 nome_file2

N.B.: ogni comando ha tante altre opzioni che ricordo potete studiare utilizzando il manuale (man).

Tra un comando e l’altro potresti sentire la necessità di pulire il terminale. Per farlo premi la seguente sequenza di tasti: Ctrl + l.

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