NZXT N7 Z790 e H9 Flow: insieme per una build Intel tutta “in bianco”

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NZXT è uno dei brand più attivi nel panorama dei PC gaming preassemblati e della componentistica per i PC DIY, segmento di mercato dove si è fatto un nome soprattutto con i sistemi di dissipazione, i case e gli alimentatori, ampliando successivamente il catalogo alle schede madri per piattaforme Intel e AMD. Rimanendo in tema motherboard, la scorsa estate avevamo provato con buone impressioni la NZXT N7 Z690, soluzione basata su chipset Intel Z690 (Alder Lake su socket LGA 1700 per intenderci) e prontamente aggiornata dal produttore in occasione del lancio dei processori Core 13a gen Raptor Lake-S con la fiammante N7 Z790, oggetto dell’articolo di oggi.

Per l’occasione daremo uno sguardo anche al nuovo case NZXT H9 Flow, un mid-tower “dual-chamber” che, nonostante il formato, punta tutto su ampi spazi interni e un design accattivante (oltre che sulle prestazioni). L’approccio dual-chamber di NZXT, che mira appunto a massimizzare il flusso d’aria e la dissipazione della componentistica interna (insieme ai cablaggi), non è una novità assoluta; altri brand come Corsair, Lian Li e ASUS hanno già adottato questa soluzione con interessanti risultati che, ovviamente, verificheremo anche noi con qualche prova sul campo.

I due prodotti NZXT in esame arrivano in colorazione completamente bianca e, come vedremo più avanti, possono rappresentare una valida opzione per chi guarda a un’estetica pulita e lineare, offrendo come valore aggiunto un prezzo di listino competitivo se guardiamo a cosa offrono i competitor in entrambi i segmenti di mercato (schede madri e case appunto).


NZXT N7 Z790

Iniziamo quindi con la scheda madre (ATX) N7 Z790, esteticamente identica alla variante Z690 e disponibile sia in colorazione bianca che nera. La colorazione e il layout, rimangono immutati, compreso il sistema di dissipazione che, a differenza di altri brand, non viene “maggiorato”.

Da un confronto visivo tra Z790 e Z690 notiamo subito che anche la sezione PCI-E non è variata, così come il connettore di alimentazione 8+4 pin della CPU. Quello che non si nota invece a un primo sguardo è la rivisitazione del VRM che passa da 12+1 fas1 a 16+1+2 fasi del modello N7 Z790, caratteristica che a questo punto poteva spingere l’azienda ad optare per un dual-8pin EPS (diversificando ulteriormente i due prodotti).

NZXT N7 Z790 può montare CPU Intel Core 12a e 13a gen e offre quattro slot per memorie DDR5 con velocità sino a 6.000 MT/s; a bordo sono supportate tutte le funzionalità dei modelli Alder Lake-S e Raptor Lake-S – compresi l’XMP 3.0 e la possibilità di effettuare overclock manuale – oltre alla gestione, via BIOS o software, dei vari parametri di sistema.

Parlando invece di connettività e capacità di espansione, è previsto supporto PCI-E 5.0 per il primo slot PCI-E x16, mentre i tre slot M.2 supportano drive con interfaccia PCI-E 4.0, abbinati a ulteriori quattro porte SATA 6 Gbps; lato porte e rete invece, troviamo sino a 12 USB (con USB-C 3.2 Gen 2×2 20Gbps), HDMI e audio HD a 8 canli, una porta LAN 2.5G affiancata a WiFi 6E/Bluetooth 5.2 (antenna in bundle).

Come altri prodotti targati NZXT, anche la N7 Z790 arriva con il software proprietario CAM per la gestione di prestazioni, ventole e temperature, oltre alla personalizzazione degli effetti RGB, supportati inoltre con quattro connettori NZXT RGB LED e due 5V ARGB LED.

Quanto all’interfaccia BIOS, questo modello si conferma ai livelli della variante Z690, risultando completa e piuttosto intuitiva anche per gli utenti meno esperti; le opzioni di tweaking avanzato – comunque non alla portata di tutti – non mancano, in alternativa però è possibile operare anche in modalità semplificata (Easy Mode).


NZXT H9 FLOW

Solitamente non ci occupiamo di case, ma non per questo lo riteniamo un elemento da sottovalutare quando puntiamo ad assemblare una build ad alte prestazioni con componentistica di un certo livello. Non potendo che esprimere un pare soggettivo sull’estetica, in realtà spesso sopravvalutata per questa tipologia di prodotti, cercheremo invece di verificare quanto è efficace il design di H9 Flow in termini di temperature e rumorosità.

Prima però diamo uno sguardo a com’è fatto e cosa offre sulla carta questo case, cercando successivamente di verificare anche come ospita hardware di un certo profilo come può essere una GeForce RTX 40 custom o un dissipatore top di gamma per raffreddare una CPU di ultima generazione.

Partiamo dicendo che, nonostante lo standard ATX, H9 Flow offre spazio da vendere; le dimensioni sono generose – 495x466x290mm – e il peso di 12,1 chilogrammi non lo rende proprio una piuma. L’approccio con design dual-chamber, abbinato al doppio pannello in vetro temperato, sfocia in un effetto estetico che a noi è piaciuto, mentre se non siete amanti dei pannelli forati (vedi top e laterale sinistro del case) potreste pensare alla variante H9 Elite (che però costa decisamente di più).

D’altro canto però, questo modello “Flow” è ideato sostanzialmente per ottimizzare al massimo il flusso d’aria all’interno dello chassis, garantendo all’utente di vagliare diverse opzioni nella collocazione di ventole e radiatori. NZXT H9 Flow arriva con una dotazione di quattro ventole da 120mm NZXT F120Q, tuttavia può ospitare un totale di 10 ventole (in base al modello da 120 o 140 mm) e un radiatore da 360mm su ognuno dei tre lati (frontale, top e base).

La parte “posteriore” del case – la seconda camera quindi – risulta bene organizzata e tra le varie opzioni spicca sicuramente la collocazione nella parte alta del vano alimentatore; lo spazio a disposizione – non mancano gli slot per HDD/SSD da 2,5/3,5″ – permetterà anche ai meno bravi nel cablaggio di non avere particolari problemi, soprattutto considerando che sarà una zona ben nascosta alla vista. Le ventole in dotazione, che non sono RGB, sono installate una sul retro e tre sulla parte anteriore tra le due camere; se invece pensate di optare per un dissipatore a liquido da abbinare alla CPU, consigliamo di posizionare il radiatore sul top mentre sulla base si possono installare tre ventole in immissione.

Il case ospita senza problemi i vari kit di raffreddamento targati NZXT, ma abbiamo voluto provare con altri brand, nonchè con un dissipatore ad aria importante come il Noctua NH-D15 chromax.black; quanto alle schede grafiche invece, non abbiamo riscontrato alcun problema e anche modelli top come la GeForce RTX 4090 FE o la MSI RTX 4080 Suprim X trovano tutto lo spazio richiesto (ma è sempre necessaria una certa accortezza).

Quanto a qualità costruttiva, assemblaggio e funzionalità, la soluzione di NZXT risulta ben rifinita e offre diverse opzioni che semplificano e velocizzano la fase di installazione della componentistica (tool-free); a bordo sono presenti filtri antipolvere magnetici su ogni griglia per le ventole e anche la parte del cablaggio è stata molto curata con fascette a strappo. Chiudiamo con il pannello I/O, posizionato sul top del case, che prevede audio HD, due USB 3.2 gen 1 Type-A e una USB 3.2 Gen 2 Type-C.

CONFIGURAZIONE DI TEST E COMPATIBILITA’ HARDWARE

Vista la coppia di prodotti NZXT a nostra disposizione, per l’occasione abbiamo assemblato una build Intel basata su piattaforma Raptor Lake-S; in questo modo testeremo sul campo sia le prestazioni/stabilità della scheda madre N7 Z790 che le temperature di esercizio/rumorosità del case H9 Flow.

Ecco il sistema che abbiamo assemblato

  • CPU: Intel Core i7-13700K
  • Scheda madre: NZXT N7 Z790
  • Dissipatori:
    • NZXT Kraken Z73
    • ASUS ASUS ROG RYUJIN II 360
    • Noctua NH-D15 chromax.black
  • Memorie: Corsair Vengeance DDR5 5600 32GB
  • Storage: PNY CS3030 2TB
  • GPU: NVIDIA GeForce RTX 4090, MSI Geforce RTX 4080 Suprim X
  • PSU: Corsair RM1000X
  • Case: NZXT H9 Flow (con impostazioni di fabbrica)

Se la scheda madre è da testare sostanzialmente sotto il profilo prestazioni/stabilità, per il case ci serve un passaggio aggiuntivo che ci porta a verificare se lo spazio a disposizione è davvero abbastanza per ospitare (e tenere a bada sotto il profilo termico) componentistica di un certo livello, scheda grafica in primis. Partendo dalla CPU, come anticipato non abbiamo rilevato il minimo intoppo con i dissipatori a liquido targati NZXT (ovviamente) e anche con impianti AiO come un ASUS ROG RYUJIN II 360 tutto è filato liscio; passando invece ai dissipatori ad aria, il Noctua NH-D15 chromax.black è risultato compatibile solo in modalità singola ventola. Utilizzando la configurazione con doppia ventola da 140mm si supera l’altezza massima supportata (160mm), in primo luogo perché la seconda ventola del Noctua – che si colloca sulle RAM – sfalsa l’altezza del dissipatore; non è un problema che va ad influenzare il nostro giudizio sul case, tuttavia è sempre consigliabile tenere sotto mano la tabella delle specifiche tecniche di case ed eventuali dissipatori tower di una certa importanza.

In questo particolare caso, il problema potrebbe essere aggirato montando una seconda ventola da 120mm e non da 140mm, tuttavia nella nostra prova abbiamo simulato uno scenario più realistico dove l’utente non sempre ha a disposizione componentistica aggiuntiva; lo stesso concetto è stato applicato alle ventole del case in dotazione che non sono state modificate rispetto alle impostazioni di fabbrica. In sostanza, le tre ventole anteriori hanno il compito di immettere aria fresca nella prima camera del telaio, mentre la quarta è destinata all’estrazione (per questo consigliamo eventualmente di montare un radiatore sul top sempre in estrazione).

PROVA SUL CAMPO

Andando ora sul “concreto”, possiamo dire subito che la scheda madre N7 Z790 si è comportata da copione rispetto ad altri modelli Z790 testati, diciamo in linea a quanto visto sul modello N7 Z690 provata lo scorso anno. Abbiamo già vagliato le prestazioni velocistiche della piattaforma Intel Raptor Lake-S e del chipset Z790 – soprattutto in rapporto ai Ryzen serie 7000 – quindi la nostra attenzione si è spostata sul supporto RAM, sull’overclock della CPU e sulle temperature.

Prendendo in esame l’Intel Core i7-13700K, che stiamo recensendo in questi giorni, la scheda NZXT è riuscita a ottenere senza problemi una frequenza di 6 GHz sui P-Core con ottimi risultati prestazionali. Anche sul versante memoria siamo soddisfatti, spingendo il nostro kit DDR5 Corsair da 5.600 MT/s a 6.200 MT/s, quasi al limite dei nostri moduli (circa 6.450-6500 MT/s).

I risultati riportati sopra sono stati ottenuti con CPU dissipata a liquido, mentre la nostra prova prevede anche una tornata di test sul case H9 Flow con componentistica raffreddata ad aria, ossia CPU e GPU. Riguardo le schede grafiche, le due GeForce RTX 40 in prova sono a dir poco “comode” per quanto concerne la lunghezza, mentre l’utilizzo dei “famigerati” adattatori PCIe – specialmente sulla RTX 4090 FE – richiedono un minimo di accortezza, risultando comunque pienamente compatibili.

Nei grafici a seguire riportiamo invece le temperature rilevate e la rumorosità del sistema, il tutto ribadiamo, con ventole gestite in modo automatico sia per CPU/GPU che case.

Dando uno sguardo ai dati, iniziamo sottolineando che il risultato ottenuto con il Noctua NH-D15 chromax.black in configurazione singola ventola era ampiamente prevedibile. Tenere a bada una CPU come il Core i7-13700K in condizioni di pieno carico (Cinebench R23 in loop) “ad aria” non è semplice; nonostante i 94 °C siano considerati teoricamente sicuri (dati Intel), emerge chiaramente come raffredare con un AiO da 360mm sia la scelta migliore. Quanto alle ventole in dotazione con il case H9 flow, passare dalla modalità Standard a quella Silent o Full-Speed non porta particolari stravolgimenti in termini prestazionali (vedi temperature componentistica), impattando invece in modo più marcato sulla rumorosità.

Vi diamo qualche altro dato aggiutivo riguardo l’impatto delle ventole NZXT F120Q in coppia con il Noctua NH-D15 chromax.black che, settate in modalità Silent permettono di guadagnare circa 2 dBA, mentre a pieno regime aumentano il rumore prodotto di quasi 9 dBA con sistema a riposo e circa 3-4 dBA con sistema sotto stress (CPU o GPU). Il nostro consiglio, se avete intenzione di utilizzare il case con impostazioni e ventole di fabbrica, è quello di lasciare gestire tutto alla scheda madre.

CONSIDERAZIONI

Eccoci a tirare le somme su questo binomio targato NZXT che, qualità e prestazioni a parte, può rappresentare un’ottima opzione per chi vuole assemblare una build tutta in bianco, con o senza illuminazione RGB. Iniziamo con la scheda madre N7 Z790, prodotto decisamente valido che si colloca sostanzialmente agli stessi livelli della sua antenata basata su chipset Intel Z690; va segnalato comunque che, al pari di altri brand, anche NZXT fa lievitare il prezzo della variante Raptor-Lake: si passa infatti dai 299 euro della N7 Z690 – ora scesa a 250 euro – ai circa 370 euro della nuova N7 Z790 che, allo stesso tempo, garantisce un VRM più robusto e supporto DDR5/PCIe Gen 5.0.

La scheda NZXT offre un’interfaccia BIOS completa e si è dimostrata molto stabile in overclock, permettendoci di raggiungere senza particolari problemi i 6 GHz, frequenza impensabile fino a qualche anno fa su una scheda madre di fascia media. Lato espansione/connettività siamo più o meno allo stesso livello dei competitor – almeno per fascia di prezzo – con una particolare attenzione al cooling e a quegli utenti che curano in modo meticoloso il sistema di raffreddamento.

Il case H9 Flow è ci piaciuto in primis per l’estetica – che ribadiamo è soggettiva – ma successivamente convince anche dal punto di vista delle prestazioni e della compatibilità con hardware “importante”. Come già anticipato, questo mid-tower ha spazio da vendere e anche le mastodontiche GeForce RTX 40 trovano facilmente posto, siano Founders Edition o custom; la possibilità di installare sino a 10 ventole e un radiatore da 360mm su ogni lato è una caratteristica che farà piacere agli utenti più esigenti che, generalmente, sono propensi a un sistema di raffreddamento più avanzato/elaborato (magari con CPU e GPU a liquido).

Il design con vetro temperato sul pannello laterale e sul frontale sicuramente aiuta nell’impatto estetico, mentre se parliamo di interno, la doppia camera si dimostra una scelta vincente in quanto a prestazioni e possibilità di effettuare un cablaggio pulito, anche quando assembliamo una build di un certo livello con impianto a liquido o GPU di fascia enthusiast. Quanto alle ventole in dotazione, la configurazione di fabbrica si è dimostrata valida, mentre se vogliamo fare un appunto segnaliamo la rumorosità prodotta dalle stesse quando vengono settate a massimo regime.

In conclusione possiamo affermare che NZXT ci offre due soluzioni valide che, dati alla mano, offrono un buon compromesso per quanto concerne il rapporto qualità/prezzo in relazione alle prestazioni offerte. Come anticipato sopra, la N7 Z790 si attesta attualmente a 369,99 euro 


PRO E CONTRO NZXT N7 Z790


Design minimale e pulitoVRM migliorato e buone doti di overclockInterfaccia BIOS molto corposaSupporto DDR5 oltre i 6.000 MT/s

Poche differenze sostanziali rispetto alla N7 Z690 oltre alle DDR5Niente slot M.2 PCI-E 5.0Prezzo non altissimo, ma troppo distante dalla vecchia variante


PRO E CONTRO NZXT H9 FLOW


Estetica accattivante e pulitaDesign Dual-ChamberSupporta 10 ventole e tre radiatori da 360mmOttime temperature di esercizio

Ventole senza LEDMassima altezza dissipatore 165mmRumoroso con ventole a pieno regime


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