Recensione Lenovo Yoga Pro 9i: lo stato dell’arte dei portatili Windows per Creator

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FONTE : www.hdblog.it

Può un portatile spesso 1,76cm e con un peso di 1.7KG integrare un hardware desktop, raffreddare un Intel Core i9 e allo stesso tempo avere un design elegante, sobrio e una scheda video serie 40 di Nvidia? Se questa domanda me l’avessero fatta solo pochi anni fa la mia risposta sarebbe stata un secco NO. Eppure da qualche settimana il mio lavoro quotidiano viene svolto da un prodotto che sembra essere difficile da immaginare, a meno che non siate gli ingegneri Lenovo.

E badate bene, chi vi scrivi ha comprato all’uscita un Macbook Pro M1 Max, ha usato un M2 Max e dunque sa perfettamente cosa vuol dire avere un notebook estremamente potente da poter portare ovunque.

Se non l’aveste ancora capito, questa recensione e molte altre che avete letto su HDblog o visto sul nostro canale Youtube, sono state scritte e montate con il nuovissimo Yoga Pro 9i, macchina incredibile ma ancora più unica nella configurazione in mio possesso.

Parliamo infatti della versione massima, ovvero quella con 64GB di RAM, Intel i9 di 13esima generazione, schermo 3K MiniLED Touch Screen da 1200nits a 165Hz, scheda video Nvidia 4070 laptop e ovviamente qualunque porta esterna vi possa venire in mente. Un prodotto che definire completo è riduttivo e che riesce a nascondere la sua potenza in una linea estetica che riprende in tutto e per tutto il family feeling della serie Lenovo, compreso l’incredibile convertibile che ho provato qualche mese fa – Recensione Yoga Book 9i.

A leggere queste caratteristiche, verrebbe da pensare che questo Yoga Pro 9i abbia un prezzo altissimo e impossibile da consigliare. Sebbene ovviamente non si possa parlare di un prodotto economico, la configurazione massima, ovvero quella che state leggendo in questa recensione, viene proposta sul sito Lenovo a 3000€. Parliamo di un prezzo veramente molto molto interessante e visto che ho tirato in ballo il MacBook Pro, proviamo a mettere a confronto i prezzi per configurazione “simili” (ovviamente parliamo di prodotti molto diversi per concetto e scelte HW derivanti dal passaggio ai processori Silicon da parte di Apple).

NOTA: la configurazione consigliabile è quella sempre con Intel Core i9 ma con 32GB di RAM e Nvidia 4060. Si tratta comunque di un prodotto potentissimo ma offerto ad un prezzo ancora più interessante visti i meno 2300€ attualmente richiesti con Windows 11 Home.

Da amante della tecnologia e da utilizzatore di prodotti Apple, Windows, iOS e Android, le domande che mi sono posto sono:

  • quali sono le differenze di utilizzo tra i due prodotti migliori che si possono acquistare oggi uno con Windows e MacOS nel segmento portatili da 14 pollici?
  • 1500€ di differenza, ovvero il 50% del costo del Lenovo, hanno senso in un mercato che ogni anno porta novità tecnologiche e cambiamenti più o meno significativi?

Per rispondere alla seconda domanda è necessario ovviamente partire dalla prima e quindi aver ben chiaro le differenze concettuali tra le due macchine. Differenze che sono anche in parte intrinseche ai sistemi operativi e all’approccio MacOS vs Windows. 

  • HARDWARE A CONFRONTO NELLA VITA REALE
  • SCHEDA TECNICA YOGA PRO 9i
  • DIPLAY E AUDIO
  • TASTIERA, MOUSE, WEBCAM E PORTE
  • GIOCHI…
  • CONCLUSIONI: COSA SCEGLIERE?
  • VIDEO

ESPERIENZA D’USO: HARDWARE A CONFRONTO NELLA VITA REALE

Una delle differenze principali tra i due portatili riguarda la gestione termina e di conseguenza energetica. Scontato, perlomeno per chi segue il settore, confermare come la soluzione M2 sviluppata su architettura ARM sia più efficiente di quella Intel sia per quanto riguarda le temperature di picco, sia per quanto riguarda il calore percepito nell’uso quotidiano. Una caratteristica che impatta anche sull’autonomia anche se c’è da fare una grossa precisazione: Lenovo ha inserito una batteria da 75watt sullo Yoga mentre Apple una 70watt sul MacBook Pro (100W è sul modello 16 pollici). 

Una differenza minima ma che permette comunque al MacBook Pro di avere un’autonomia superiore per le motivazioni appena detta ma Intel ha integrato nei nuovi processori di 13esima generazione una serie di core in grado di avere un consumo veramente molto basso nell’uso ufficio. Questo consente di arrivare a circa 5 ore di uso reale fatto di suite Office e navigazione Internet con schermo al 30% circa.

Nell’utilizzo però a cambiare molto è l’andamento della batteria che è strettamente legato a quello che andiamo a richiedere al portatile in termini di task e compiti. Entrambe le macchine, infatti, si scaricano rapidamente se utilizzate al massimo del potenziale e in render video su Premiere (picco minimo Mac 3 ore con display a 1500nits – Lenovo 2 ore con display a 1200nits). Mac riesce comunque a mantenersi più freddo e silenzioso nonostante le due ventole presenti all’interno della scossa.

Il Lenovo ha invece un consumo maggiore ma al tempo stesso sprigiona un potenziale superiore riuscendo ad avere performance di picco maggiori. Una differenza che però senza alimentazione di rete viene limitata molto visto che comunque lo Yoga non riesce ad avere le stesse prestazioni a batteria rispetto all’utilizzo a corrente. Mac invece non ha praticamente differenze di utilizzo anche se la batteria può anche esaurirsi in meno di 3 ore (2 circa per lo Yoga a parità di scenario). Inoltre nel test di durata, il Lenovo ha prestazioni alte solo in alcuni momenti e torna più conservativo per non consumare troppo e attivare le ventole al massimo senza alimentazione.

TEST ESEGUITO CON CINEBENCH R23 SU ENTRAMBI I PORTATILI

In queste settimane ho anche provato scenari diversi per capire quanto la scocca in metallo dei due portatili permette da un lato di dissipare il calore e dall’altro di non essere troppo calda. In utilizzo Office, con profilo bilanciato, lo Yoga rimane praticamente freddo su tutta la superficie, sia intorno alla tastiera, sia sotto. Stessa cosa per il Mac anche se parlare di profili prestazionali è impossibile visto che di fatto MacOS non ha una vera e propria differenziazione ma solo una modalità risparmio energia attivabile nelle impostazioni di sistema.

In utilizzo più spinto invece, il calore sprigionato dallo Yoga è maggiormente percepibile esternamente e in corrispondenza della scocca posteriore ma anche delle casse anteriori sinistra e destra. Non c’è un fastidio nella scrittura ma confermo che il MacBook Pro con M2 a parità di scenario e utilizzo è generalmente più freddo.

Detto questo però passiamo all’utilizzo con alimentazione attiva. Qui le cose cambiano, o meglio, lo Yoga dimostra tutta la sua potenza e conferma come Apple abbia creato una macchina che cerca di essere il più bilanciata possibile ma quando si vogliono prestazioni senza compromessi, avere un i9 e una 4070 a qualcosa serve.

Piccola nota: l’alimentatore dello Yoga è il doppio rispetto a quello Apple. Sebbene sia possibile acquistare soluzioni a 140watt più piccole, è un elemento da considerare visto che comunque parliamo di portatili che si scelgono proprio per la loro leggerezza per essere portati in giro: un alimentatore grosso e pesante di fatto rende il vostro zaino meno piacevole sulle spalle.

NOTA: entrambi i portatili possono essere alimentati da Powerbank sfruttando la Type-C. Mac supporta più tipologie mentre lo Yoga necessita di batterie esterne moderne e potenti.

Che sia un render video, un gioco (dove ovviamente Windows fa la differenza anche solo per ecosistema di titoli e compatibilità), una lavorazione CAD o un progetto 3D, lo Yoga riesce a finire l’elaborazione prima a parità di software o comunque con applicazioni paragonabili. Ci sono infatti dei software per MacOS che sfruttano alcune caratteristiche dei Mac che solo Apple ha e in particolare FinalCut ha un sistema di renderizzazione video abbastanza unico e che velocizza molto il lavoro al punto tale da rendere lo stesso progetto Premiere fatto su Final Cut anche il 40% più rapido da esportare. Davinci Resolve, per rimanere in campo video, ha più o meno lo stesso comportamento di FinalCut su Windows rispetto a Premiere grazie ad un sistema di renderizzazione del lavoro dinamico che può fare la differenza in alcuni ambiti.

Detto questo un i9 e una 4070 al massimo della potenza consumano e non poco. Sebbene sia una GPU in variante Laptop, i 140watt che l’alimentatore porta nel portatile vengono sfruttati tutti. Questo porta a due scenari: sfruttare la potenza massima dell’hardware quando siamo sotto alimentazione, avere ventole che dissipano molto bene ma che fanno un rumore grossomodo doppio rispetto alle ventole spinte al massimo sul Macbook Pro.

In conclusione i due Notebook si differenziano per tipologia di utenti: se siete persone che utilizzano il portatile prevalentemente in giro, senza una presa di corrente e con alimentazioni ballerine, Mac è una soluzione più adatta, si ricarica anche con alimentatori non potenti e PowerBank moderne. Di contro se volete un prodotto completo e in grado di fare qualunque cosa, spiccatamente dedicato ai Creator e avere qualunque compatibilità, di fatto lo Yoga è quel prodotto che riesce a fare tutto senza reali compromessi e solo una temperatura più alta, una rumorosità maggiore e un’autonomia inferiore sono da considerarsi come elementi differenzianti: per tutto il resto Yoga vince in questa prima disamina.

SCHEDA TECNICA YOGA PRO 9i

  • Processore : Processore Intel Core i9-13905H di 13a generazione (E-core fino a 4,10 GHz P-core fino a 5,40 GHz)
  • Sistema operativo : Windows 11 Home 64
  • Operating System Language : Windows 11 Home 64 inglese/italiano
  • Microsoft Productivity Software : Microsoft Office (versione di valutazione)
  • Memoria : 32/64GB Soldered LPDDR5X 6400MHz
  • Solid State Drive : SSD 1 TB M.2 2280 PCIe Gen4 TLC
  • Tipo di schermo : 14,5″ 3K (3.072 x 1.920), mini-LED, touch, HDR 1.000, 100% DCI-P3, 1.200 nit, 165 Hz
  • Scheda grafica : NVIDIA GeForce RTX 4060/4070 8 GB GDDR6 128bits
  • Webcam : RGB+IR da 5 MP con microfono dual-array
  • Color : Storm Grey
  • Tastiera : Tastiera retroilluminata, grigio tempesta, italiano
  • WLAN : Wi-Fi 6E 11AX (2×2) & Bluetooth® 5.1
  • Evo Certified Model : Certificazione Evo
  • Surface Treatment : Stampaggio anodizzato AI
  • Palmrest : Anodizzazione dell’alluminio (controllo numerico computerizzato)
  • CO2 Offset Label : Etichetta di compensazione CO2
  • Batteria : 4 celle, 75 Wh
  • Power Cord : 140W USB-C Slim da 3 pin, PCC del 30% – Italia
  • Garanzia : 2 anni con consegna a carico del cliente o del corriere
  • Dimensioni: con display Touch MiniLED 1,76 cm x 32,7 cm x 22,4 cm
  • Peso: 1.7Kg

ESPERIENZA D’USO: DIPLAY E AUDIO

Che usiate questi portatili fuori, in casa, in ufficio o da qualunque altra parte vogliate, avrete davanti a voi i migliori schermo LCD che possiate desiderare. Parliamo di MiniLED, di risoluzioni esagerate e di qualità superlativa. Lo Yoga, come per tutto quello che è legato all’hardware puro, ha caratteristiche migliori per questi aspetti: lo schermo è 165Hz, ottimo per i giochi, è Touch Screen e il display si apre fino a 170 gradi e ha una luminosità pari a 1200nits. Tutti elementi che rendono l’esperienza di utilizzo più completa e che trovano un solo vantaggio nel pannello Apple: la luminosità massima impostabile è superiore (ma attenzione, in riferimento al paragrafo sopra, con il profilo massimo il MacBook Pro avrà consumi davvero importanti).

Entrambe le soluzioni sono comunque lucide e sebbene i riflessi siano contenuti rispetto ad altre soluzioni di fascia più bassa, per la mia esperienza e per il mio utilizzo, avere in opzione di acquisto anche uno schermo opaco mi sarebbe piaciuto e ogni tanto rimpiango il vecchio XPS 15 opaco che avevo qualche anno fa.

Pannelli che trovano poi un’altra differenza: oltre a profili colore preimpostati diversi, il notch sul MacBook Pro è una soluzione che stona rispetto alla scelta fatta da Lenovo. Si tratta di un vezzo estetico più che di una differenza funzionale o di utilizzo ma si nota comunque quando avete i due portatili a fianco.

Non sto a descrivere ogni opzione disponibile ma ovviamente per entrambi ci sono regolazioni fini del pannello che comunque risultano meglio organizzate e più ampie in Windows dove è possibile gestire aspetti non presenti su MacOS sia per lo schermo principale, sia per gli schermi esterni. Piccolezze che magari non noterete mai ma che sono comunque presenti.

Un Display bellissimo se non è accompagnato da un audio di livello rischia di rendere l’esperienza multimediale monca. Fortunatamente entrambi i portatili hanno migliorato tantissimo la qualità delle casse integrate: se da un lato i device Apple hanno sempre avuto una marcia in più a parità di prodotto, Lenovo su questo 9i ha integrato casse davvero ottime. Il posizionamento è praticamente identico su i due Notebook e laterale alla tastiera: questo permette di avere un audio sempre molto chiaro, pulito e perfettamente udibile in tutte le condizioni di utilizzo.

A livello di suono e quindi da nostre rilevazioni, i decibel sullo Yoga al massimo del volume sono maggiori rispetto al Macbook Pro 14. In generale per entrambi i portatili al 50% si ha un volume ottimo per ambienti domestici, film a letto o comunque in generale nell’utilizzo classico. Io personalmente in ufficio non vado oltre al 30% con entrambi i prodotti.

A livello di equalizzazione, Mac riesce a fare un pelo meglio sui bassi con un audio più rotondo nelle su questo tipo di frequenze e che rende molto bene con film di azione. Yoga mi ha invece piacevolmente stupito nella gestione delle periferiche bluetooth: per l’accoppiamento infatti basta avvicinare un prodotto e Windows mostra in automatico una finestrella per la connessione (la prima volta ovviamente). Un elemento smart che dimostra come anche su Windows una parvenza di ecosistema e facilitazione all’uso esiste nonostante l’infinita diversità di HW e prodotti da connettere – in Apple questa vastità non esiste da sempre.

ESPERIENZA D’USO: TASTIERA, MOUSE, WEBCAM E PORTE

Apple riesce ad avere una marcia in più sulla qualità della WebCam e dei microfoni. Sebbene lo Yoga sia eccellente se paragonato al segmento portatili Windows, la soluzione Apple riesce ad essere sempre migliore come luci, adattamento all’ambiente, risoluzione e audio. Gap che c’è più o meno da sempre tra le macchine Windows e quelle Mac ma che vorrei tanto sparisse definitivamente.

Va pero sottolineato come il notch grande di Mac non racchiuda alcun sistema per lo sblocco 3D. Apple ha infatti integrato un lettore di impronte fisico ma non il riconoscimento del volto. Opposta la scelta di Lenovo: tanti sensori superiori per poter accedere con Windows Hello, fare pagamenti e compilare form di vario tipo. Scelte diverse che reputo estremante funzionali in entrambi i casi con Windows Hello più pratico nello sblocco del portatile.

Lacuna colmata invece per quanto riguarda il mouse. Ormai grazie a questi mousepad enormi e alle gesture integrate in Windows, la gestione del sistema, la navigazione tra finestre, desktop diversi, pannelli e via dicendo è identica e l’unica differenza riguarda la famigliarità che si ha con i due ecosistemi. Finalmente direi!

Yoga 9i vince su due aspetti: tastiera e porte. Sebbene Apple abbia migliorato molto la propria tastiera, Lenovo è da sempre uno dei produttori che preferisco quando si parla di confort di scrittura su notebook. Non sono il solo a dirlo ma grazie alla spaziatura dei tasti, alla corsa ampia e al rimbalzo ottimo, con Yoga 9i scrivo meglio, più velocemente e con maggior confort rispetto al MacBook Pro. Si tratta di differenze che si possono apprezzare avendo la fortuna di provare entrambi i prodotti insieme.

Per le porte invece poco da fare: sebbene Apple sia tornata indietro su alcune scelte fatte con precedenti linee Mac, Yoga 9i offre anche 2 porte USB full size oltre ad uno slider fisico per disattivare la webcam. Per onestà mi sarebbe piaciuto vedere una Type-C al posto di una delle USB Full Size in quanto 2 sono onestamente anche troppe sebbene utili in generale.

Chiudo sottolineando come la presenza di un lettore SD integrato, permette, in entrambi i portatili, di raggiungere velocità di lettura e scrittura eccellenti e, nel mio caso, massima per la SD che utilizzo e pari a 250MB/s. Una diffenza notevole per un creatore che potrebbe trovarsi dei colli di bottiglia nel trasferimento file utilizzando adattatori.

ECOSISTEMA: MACOS VS WINDOWS

Se fino ad ora ho cercato di confrontare principalmente l’hardware in uno scenario di uso reale, arriviamo alla questione software ma senza scendere nell’eterna lotta Mac vs Windows. Come detto, sono un fan della tecnologia in generale e uso il prodotto che più si adatta alla mie esigenze che sono sicuramente molto diverse da quelle di tanti lettori ma al tempo stesso possono essere vicine ad altri utenti.

Fatto salvo il fatto che se una persona lavora su programmi non presenti su Mac come gestionali particolari o altro, il confronto non sussiste visto che non c’è scelta, a livello generale ormai Window e Mac si assomigliano moltissimo. Sebbene siano completamente diversi come struttura, UI, impostazioni e su come l’utente approccia il sistema, alla fine la qualità generale e la piacevolezza d’uso sono davvero paragonabili.

Personalmente trovo alcune funzionalità su Windows fatte meglio, soprattutto la gestione file e cartelle e ritengo che il lavoro fatto da Microsoft su Windows 11 sia eccellente e il giusto compromesso tra familiarità con le precedenti release e uno sguardo al futuro con modernità e grafiche chiare.

MacOS dal canto suo si sta evolvendo in una direzione di convergenza assoluta: una scelta che posso comprendere ma che onestamente non mi sta piacendo. Vi dico questo dopo che ho passato un po’ di tempo con il nuovo MacOS Sonoma che di fatto ha reso la UI ancora più vicina a quella iPadOS e iOS. Un family feeling che ha tutto il senso, che sicuramente aiuta gli sviluppatori ma che di fatto rende meno differenziate un dispositivo desktop rispetto ad un prodotto mobile. La sensazione è quella che a lungo andare MacOS possa diventare un ecosistema estremamente integrato, piacevole, bello graficamente ma molto più adatto ad un utilizzo casual più che ad un utilizzo lavorativo spinto ed in grado di adattarsi a qualunque tipo di scenario senza dover avere prodotti della stessa azienda.

Microsoft e i partner hardware stanno invece lavorando verso una convergenza dove non c’è alcune snaturalizzazione del sistema operativo Windows che rimane in tutto e per tutto un sistema desktop, pensato per un utilizzo non in mobilità (inteso come Tablet/Smartphone) e in grado di adattarsi a input esterni diversi con facilità e allo stesso tempo adatto anche ad un utilizzo Touch Screen per alcune tipologie di software e contenuti multimediali.

Con la nuova suite Microsoft Telefono, per esempio, di fatto anche quella convergenza MacOS – iOS unica fino ad oggi, diventa meno desiderabile visto che l’integrazione è eccellente e anche compatibile con iPhone. Nonostante i tantissimi brand diversi, Windows sembra aver trovato la strada giusta per evolvere, adattarsi e non snaturarsi mentre Apple continua a spingere sul proprio ecosistema assottigliano le differenze di UI tra i prodotti ma senza aggiungere realmente novità; quelle stesse funzionalità che però hanno fatto per anni la differenza nel concetto di ecosistema che tutti gli altri non avevano.

Cercando di darvi un mio personale parere, se fino a ieri sceglievo MacOS perché in grado di offrire nel complesso un’esperienza hardware+software migliore, a distanza di due anni dall’uscita dei processore M1, sebbene alcune differenze rimangano e legate proprio all’architettura delle CPU, a livello di esperienza Windows 11 mi sta piacendo sempre di più e se a questo uniamo un hardware potenzialmente più potente (ovviamente se lo sfruttate) e un prezzo nettamente inferiore senza rinunce a livello di qualità, costruzione, schermo ed esperienza, ecco che mi domanda il perché non dovrei pensare a questo Yoga come scelta definitiva per il mio lavoro.

ESPERIENZA D’USO: GIOCHI…

Piccolo paragrafo anche per questa parte. Sebbene Lenovo abbia Legion come brand dedicato al mondo dei giochi, Yoga 9i ha un hardware che non è facile trovare neanche sulla serie gaming dell’azienda. Dunque è un notebook adatto all’utilizzo di giochi in qualsiasi forma, piattaforma e modalità di utilizzo. 

Che siate connessi ad un monitor esterno, usiate il solo portatile o ancora giochiate con tastiera e mouse, l’esperienza sarà sempre piena, rotonda e ampissima.

Discorso diverso per MacOS e per il MacBook Pro. Sebbene la GPU, nella versione con più core, sia eccellente, a livello di piattaforma ancora la strada è lunga. 

CONCLUSIONI: COSA SCEGLIERE?

Ed ecco quindi che arriviamo alle conclusioni di questa lunghissima disamina. Sebbene sia chiaro che qualunque prodotto scegliate su queste cifre, cadrete in piedi, Yoga Pro 9i e MacBook Pro 14 sono due notebook eccezionali e gli unici in grado di offrire prestazioni eccellente all’interno di una scocca sottile, con un peso contenuto e con un’estetica estremamente sobria ed elegante.

Dunque la scelta non è sicuramente legata alla qualità costruttiva e non è legata neanche alla stabilità software visto che ormai le schermate blu di Windows sono un lontano ricordo e che al tempo stesso anche MacOS non è la quinta essenza della perfezione software.

Piuttosto la scelta è legata all’utilizzo: se lavorate per la maggior parte del tempo fuori casa e lontano da una presa di corrente per 8 ore al giorno, MacBook Pro è la scelta da fare. Si ricarica molto rapidamente, sia con Magsafe sia con Type-C, consuma pochissimo e potete anche sfruttare PowerBank o alimentazioni non premium.

Se siete creatori di contenuti, lavorate in ufficio, in casa, usate il portatile per spostamenti vari ma non siete lontani dalla corrente per più di 4 ore al giorno (e non volete portarvi dietro la PowerBank), per tutto quello che ho scritto sopra e per l’enorme differenza di prezzo presente, Yoga 9i è la scelta da fare. Un prodotto che mi ha convinto e che sarà il mio portatile di riferimento per i prossimi mesi e che utilizzerò come principale fino a quando non uscirà un prodotto in grado di migliorare ancora la mia esperienza, che sia Windows, Mac o di qualsiasi altro genere o brand.

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