ASUS ROG Crosshair X670E Hero: la scheda perfetta per i Ryzen 7000

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Oggi parliamo di AMD e della neonata piattaforma AM5 con la prova della scheda madre ASUS ROG Crosshair X670E Hero, modello di fascia alta basato su chipset AMD X670 Extreme (X670E) che si posiziona leggermente sotto la top di gamma ROG Chrosshair X670E Extreme.

Nel nostro precedente articolo abbiamo esaminato le varie novità introdotte dall’azienda con i Ryzen 7000 e l’architettura Zen4 (nodo produttivo TSMC 4nm), una serie di CPU che offre da un lato prestazioni ed efficienza “rinnovate”, dall’altro sposa un ecosistema hardware di ultima generazione con il socket AM5 LGA 1718, memorie DDR5, PCI-E 5.0 e appunto i chipset della serie 600. Anche se ormai è risaputo, ribadiamo un’ultima volta che, se avete intenzione di acquistare un processore Ryzen 7000 “Raphael”, dovete mettere in conto una nuova motherboard e RAM DDR5; le componenti hardware dei sistemi AMD AM4 – seppur ancora molto valide – non sono compatibili.

Fatta questa premessa, ritroviamo sulla nostra strada un prodotto della linea ROG Chrossair – torniamo ai tempi dei Ryzen 1000 – verosimilmente tra le migliori per quanto concerne le CPU AMD se puntiamo alla fascia alta, all’overclock e alle ormai classiche funzionalità proprietarie/intelligenti a cui ci ha abituato l’azienda taiwanese. Possiamo già anticipare che nei nostri test la ROG Crosshair X670E si è comportata egregiamente, continuando nel migliore dei modi la “tradizione ROG” per qualità costruttiva, funzionalità, possibilità di personalizzazione e, non per ultime, affidabilità e prestazioni.

CARATTERISTICHE E GALLERIA FOTOGRAFICA

Come anticipato, ROG Crosshair X670E Hero utilizza il chipset top di gamma della serie AMD 600, ossia X670E (Extreme), il migliore per quanto concerne capacità di espansione e supporto alle periferiche PCI-E 5.0 che, ancora latitano, ma non dovrebbero tardare ad arrivare almeno in ambito storage (SSD).

Come le sue antenate, parliamo di una motherboard corazzata sia dal punto di vista della dissipazione che della sezione di alimentazione: a bordo infatti è presente un imponente heatsink per il VRM, decisamente massiccio ed esteso ovviamente anche agli slot M.2 (4 in totale) e al chipset, mentre il VRM ha un Power Stage a 18+2 fasi da 110 ampere. Soffermandoci sulla zona socket e VRM, oltre al rinnovato LGA 1718 spiccano le componenti di fascia premium e il doppio connettore di alimentazione EPS 12pin ProCool II; in soldoni, la capacità di erogazione di questa motherboard è tale da potersi cimentare anche nell’overclock estremo – avendone le nozioni s’intende – con sistemi di dissipazione non convenzionali come l’azoto liquido.

Rimanendo in ambito raffreddamento CPU, si è discusso molto sulla retrocompatibilità con i dissipatori AM4 dichiarata da AMD, un’affermazione che a distanza di qualche settimana è corretta solo in parte. Allo stato attuale sappiamo che non tutti i dissipatori AM4 risultano compatibili o perfettamente compatibili con AM5, non tanto per una questione di dimensioni del sistema di ritenzione, ma piuttosto per il design del nuovo socket AMD (vedi back-plate) e dell’IHS dei Ryzen 7000. Nonostante quanto appena detto, siamo comunque riusciti ad utilizzare senza problemi sia l’ASUS ROG RYUJIN II 360 che il Noctua NH-D15 chromax.black, protagonisti qualche tempo fa di un interessante testa a testa

Al pari di altri modelli ASUS ROG che abbiamo provato in passato, le funzionalità di questa scheda sono talmente tante che non si riesce sicuramente a coprirle tutte in un unico articolo; ci soffermeremo sulle più importanti, alcune di queste sono ampiamente note e ulteriormente ottimizzate, altre sono nuove e pensate ad-hoc per i Ryzen 7000. Prima di andare avanti sulle specifiche tecniche però, un cenno al design, decisamente simile alla precedente generazione: sulla Crosshair X670E domina il nero e il display Polymo Light – con supporto Aura Sync – che spicca in corrispondenza dell’I/O Shield, ormai da tradizione preinstallato.

Come accennato sopra, Ryzen 7000 vuol dire anche DDR5. A bordo trovano posto 4 slot DIMM per una capacità massima di 128GB e velocità sino a 6.400 MT/s; parliamo di una configurazione dual-channel che si sposa al supporto AMD EXPO e alla già nota funzionalità OptiMem II di ASUS. Passando alla capacità di espansione, l’accoppiata AMD X670E/Ryzen 7000 risulta praticamente completa: la nuova ROG X670E Hero offre due PCI-E x16 Gen5 e una PCI-E x1 Gen 4, mentre lato storage sono presenti quattro slot M.2 (due sono PCI-E 5.0) oltre alla ASUS PCI-E 5.0 M.2 Card che, in sostanza, permette di installare un ulteriore SSD Gen5 ad alte prestazioni su uno dei due slot x16.

Al pari di Intel, in base al numero di periferiche avremo specifiche configurazioni per le varie linee PCI-E a disposizione, gli esempi sono diversi e per i dettagli vi rimandiamo alla scheda tecnica completa sulla pagina ufficiale ASUS. Ricordiamo inoltre che, oltre al dissipatore per gli SSD M.2, ASUS integra il PCIe slot Q-Release e l’M.2 Q-Latch, entrambi pensati per facilitare l’installazione/rimozione di scheda grafica e drive M.2; se comunque non vi bastano cinque SSD PCI-E – con supporto RAID – trovate ulteriore sfogo con 6 porte SATA 3 a 6Gbps per hard disk o SSD (ideali per lo storage dei dati).

Un’altra caratteristica comune alle altre schede ROG riguarda la possibilità di gestire in modo intelligente il sistema di dissipazione e le ventole, il tutto grazie a diversi sensori presenti sul PCB della scheda che, allo stesso tempo, garantisce cinque header per le ventole (PWM/DC) e uno dedicato a un eventuale dissipatore a liquido. Non mancano funzionalità come AI Overcloking – che vedremo dopo – e AI Cooling, entrambe gestite dall’intelligenza artificiale e abbinate alla classica suite software ASUS (vedi AI Suite 3 e Fan Xpert 4 ad esempio).

Tornando invece alla capacità I/O della motherboard, oltre al PCI-E 5.0 troviamo il meglio a cui attualmente si può ambire nel mercato consumer. Oltre a una HDMI (output 4K@60FPS) spicca la doppia porta USB-C 4.0 da 40Gbps (utile anche per collegare display esterni 8K) che va ad aggiungersi ad altre 16 porte USB di vario tipo tra USB 3.2 Gen 1/Gen 2, USB 2.0 e, infine, due USB 3.2 Gen 2×2 20Gbps (una sul retro e una da collegare sul pannello frontale del case). Anche la connettività è all’altezza della situazione con WiFi 6E 2×2Bluetooth 5.3 e LAN 2.5G, così come il reparto audio, ormai collaudato, che può contare su ROG SupremeFX 7.1 (ALC4082) oltre al quad-DAC ESS ES9218, il tutto abbinato alla funzionalità Two-way AI Noice Cancelation, nostra vecchia conoscenza. Vista anche la fascia di utenza a cui è rivolta, la ASUS ROG Crosshair X670E Hero supporta al meglio il sistema di illuminazione Aura Sync, integrando sul PCB sino a quattro header – tre dei quali ARGB Gen 2 – garantendo quindi la personalizzazione degli effetti luce in base ai colori della nostra rig.

BIOS

Il BIOS della Crosshair X670E Hero non presenta particolari stravolgimenti rispetto al modello precedente e, più in generale, alle altre motherboard ROG finora testate in laboratorio. Come da tradizione non manca il Q-Code per il debug, mentre accedendo per la prima volta all’interfaccia ci troviamo in modalità EZ (con F7 si passa a quella Avanzata per avere il controllo totale).

Tralasciando per un attimo il menu Extreme Tweaker, che ora vedremo, troviamo tutti i classici controlli per gestire le periferiche onboard, la sicurezza, monitoraggio temperature/frequenze/tensioni e opzioni di boot; la parte dedicata alle utility ASUS integra come sempre il software per aggiornare lo stesso BIOS (ASUS EZ Flash) e salvare profili personalizzati in base alle esigenze dell’utente.

Da Extreme Tweaker abbiamo il pieno controllo sui parametri di CPU, memorie, timing, tensioni e overclock; in realtà c’è una sezione dedicata implementata anche nelle opzioni avanzate CPU (AMD Overclocking), starà all’utente decidere da dove agire in base al parametro che è necessario modificare/monitorare.

Riguardo il tuning – qui si potrebbe fare un altro articolo dedicato – abbiamo diverse opzioni per l’overclock dei processori Ryzen. Senza dilungarci troppo, citiamo quelle più utilizzate che rientrano nella categoria manuale o automatica, se così vogliamo chiamarla. Manualmente possiamo agire sul BCLOCK o sul moltiplicatore di clock della CPU; nel primo caso troviamo la modalità “Asincrono” che permette di aumentare il solo BCLOCK della CPU, lasciando immutati PCI-E e Memorie, da utilizzare in alternativa alla modifica del moltiplicatore di clock (quella più usata per indenderci). Così facendo però andiamo a perdere tutti i benefici di Precision Boost Overdrive che, al contempo, può essere impostato manualmente nei vari parametri di PPT, TDC ed EDC o, in alternativa, ottimizzato in automatico da ASUS (PBO Enhancement).

Rimanendo in tema, c’è da segnalare il ritorno del Dynamic OC Switcher, molto utile a nostro avviso in quanto consente di coniugare i benefici dell’overclock manuale (all-core per intenderci) alle peculiarità di PBO 2 (da provare), il tutto però rimanendo entro un certo range di temperature.

Ultima, ma non per ordine di importanza, la funzione AI Optimized, da tempo ormai in dotazione alle schede ASUS e decisamente efficace sui Ryzen 7000, non tanto per l’incremento prestazionale che si può registrare, ma in questo caso per i miglioramenti in ottica consumi/temperature che l’intelligenza artificale riesce ad ottenere con il suo algoritmo. Possiamo anticipare che, come per i Ryzen 5000, anche i Ryzen 7000 (serie X per intenderci) sono chip spinti quasi al limite già di fabbrica; se siete alla ricerca di un overclock “importante” sappiate che anche con il migliore degli AiO, ma anche con un impianto liquido custom, il margine di guadagno in termini di frequenza massima – soprattutto all-core – non sarà così ampio, almeno sui modelli più potenti e soprattutto con sistemi di dissipazione convenzionali.

PIATTAFORMA DI TEST

Per la nostra prova sulla ASUS ROG Crosshair X670E Hero abbiamo scelto l’AMD Ryzen 9 7900X, CPU già testata in occasione del debutto con risultati piuttosto solidi rispetto al competitor Intel. In questa occasione però cerchiamo di capire quanto e cosa possiamo guadagnare con un overclock “domestico” con la nuova ROG, senza particolari pretese e soprattutto con un sistema di dissipazione “standard”; allo stesso tempo cercheremo anche i risultati nella direzione opposta, ovvero quali benefici può avere la modalità AMD ECO su questo particolare modello, evidenziando prestazioni, consumi e temperature. In aggiunta a quanto detto, inseriremo i dati relativi a un’ulteriore tornata di test dove utilizzeremo la funzionalità ASUS AI Overclocking, cercando di verificare la bontà della tecnologia proprietaria ASUS.

Ecco la piattaforma hardware nel dettaglio:

  • Processore AMD Ryzen 9 7900X
  • Dissipatori ASUS ROG RYUJIN II 360 e Noctua NH-D15 chromax.black
  • Scheda madre ASUS ROG Crosshair X670E Hero (BIOS 611)
  • Memorie G.Skill Trident Z5 32GB 6000 MT/s C30
  • Scheda grafica NVIDIA GeForce RTX 3080 FE
  • Storage SSD Corsair MP600 PRO LPX 2TB
  • Alimentatore Corsair RM1000x 1000W
  • Sistema Operativo Windows 11 Pro aggiornato all’ultima versione

A seguire invece gli scenari che abbiamo ricreato sulla bench test:

1) AMD Ryzen 9 7900X a default (TDP 170W)
2) AMD Ryzen 9 7900X ECO Mode 105W
3) AMD Ryzen 9 7900X overclock BCLOCK a 102 MHz
4) AMD Ryzen 9 7900X ASUS AI OVerclocking
5) AMD Ryzen 9 7900X overclock all-core a 5.400 MHz

Nei cinque casi presi in esame la tensione della CPU è stata gestita sempre dalla scheda madre, il Precision Boost Overdrive abilitato tranne l’ultima sessione di overclock a 5,4 GHz dove abbiamo impostato manualmente il moltiplicatore di clock della CPU. Durante le nostre sessioni abbiamo testato sia con l’AiO ASUS che con il Noctua NH-D15 chromax.black e possiamo dirvi che i risultati in termini prestazionali sono praticamente identici , merito a nostro avviso – in bene o in male decidete voi – delle peculiarità dei nuovi processori Ryzen 7000 Zen4.

Ryzen 9 7900X: Massima frequenza single-core raggiunte grazie al PBO 2.

Prima di procedere con i benchmark veri e propri, che in realtà mirano a un approfondimento riguardo il comportamento dei Ryzen 7000 sul versante tuning, segnaliamo che l’unica differenza riscontrata tra i due cooler risiede nella massima frequenza all-core che, con l’AiO ROG ha toccato i 5,45 GHz (ma non stabilissimi), con il Noctua si ferma a 5,4 GHz in piena stabilità e con gli stessi valori di temperature di picco dell’impianto a liquido citato sopra. Sacrificando una sessione in più di test (e di tempo) abbiamo anche appurato che i risutati dei benchmark CPU sono praticamente identici (con il classico margine di errore), motivo che ci ha spinti ad utilizzare i dati ottenuti col Noctua che, come potete immaginare, risulta anche più silenzioso.

Suite software:

  • Cinebench R15
  • Cinebench R23
  • Corona Benchmark
  • Indigo Benchmark
  • Blender – Scena BMW
  • 7-Zip Benchmark 32MB
  • WinRAR test Multi-thread
  • AIDA64 Extreme Crittografia AES e SH3
  • Mozilla Kraken (Web browsing)
  • CPU-Z Benchmark integrato
  • Cinebench R15 Benchmark OpenGL
  • Final Fantasy XIV (1080p – Max)
  • World of Tanks enCore (1080p – Ultra RT off)
  • Star Control Origin DX12 (1080p – Max)

PRESTAZIONI E OVERCLOCK CON RYZEN 9 7900X

Avendo già testato i Ryzen 7000, le performance ottenute dal Ryzen 9 7900X sulla ROG Crosshair X670E Hero non ci hanno molto sorpresi, permettendoci comunque di quantificare il gap ottenibile con l’overclock e identificare quale può essere lo scenario migliore in base alle nostre esigenze.

Dai grafici emerge chiaramente che l’incremento di prestazioni non è spropositato, a 5,4 GHz all-core otteniamo i migliori risultati in multi-thread ma perdiamo colpi in single-core e frequenza di picco; il miglior compromesso prestazionale sembra essere il terzo scenario con BCLOCK a 102 MHz (molto vicino al profilo AI Overclocking di ASUS in realtà), mentre la modalità ECO a 105W si conferma la migliore scelta per abbattere temperature e consumi.

Passando da 170 a 105 wattla temperatura massima del Ryzen 9 7900X scende vertiginosamente, abbandonando la zona dei 90 °C e toccando “solo” 74 °C di picco. Riguardo i consumi in gaming invece, non notiamo particolari differenze se non quando andiamo a limitare la frequenza a 5,4 GHz (i core in uso richiedono verosimilmente un VCORE inferiore). Chiudendo il discorso temperature, la scheda ASUS si è dimostrata molto efficiente; il VRM non è mai salito sopra quota 50 °C e anche il dissipatore del chipset è risultato dimensionato.

CONSIDERAZIONI

Questa tornata di test sulla ASUS ROG Crosshair X670E Hero ci ha permesso di entrare “in confidenza” con la piattaforma AMD AM5 e verificare sia il comportamento del Ryzen 9 7900X quando si parla di tunig, sia le prestazioni e la stabilità della nuova scheda madre ROG. A quest’ultimo proposito possiamo dire che, seppur con le prime versioni del BIOS, la Crosshair X670E Hero non ci ha teso particolari tranelli – riavvii strani o problemi di boot/freeze – che, su un prodotto così giovane, non sono proprio scontati. In occasione delle varie sessioni di benchmark, questa motherboard ha mostrato tra l’altro un’ottima “flessibilità”, riuscendo sempre ad effettuare il boot anche con cambiamenti azzardati delle impostazioni CPU/Memoria; l’unica eccezione è avvenuta quando abbiamo provato a superare il tetto delle DDR5 6400, cercando i 6600 MT/s ma senza particolare successo.

Per il resto le prestazioni registrate possono essere definite ottime, così come la gestione del Ryzen 9 7900X – in questo caso – anche quando si parla di overclock. A tal proposito ci sentiamo di promuovere anche la funzionalità AI Optimized, buona per tirar fuori qualcosa in più dalla CPU e, perché no, cercare di diminuire consumi e temperature senza particolari “sbattimenti” nel trovare le impostazioni BIOS; l’interfaccia UEFI ASUS rimane comunque tra le più complete e mette a disposizione tutti gli strumenti per quegli utenti avanzati che amano (e riescono) a limare tutti i valori per cercare le migliori prestazioni possibili.

Passando infine alle doti costruttive e alla dotazione della Crosshair X670E Hero, non possiamo obiettare nulla, constatando che siamo di fronte a una scheda madre completa in tutto e per questo adatta a un’ampia fascia dell’utenza enthusiast (non solo gamer per indenderci). A bordo abbiamo in pratica tutte le tecnologie di ultima generazione, sia per l’espansione (PCI-E 5.0, USB 4 40Gbps, USB-C 3.2 Gen 2×2 20Gbps) che per la connettività (WiFi 6E, LAN 2.5G, Bluetooth 5.3), con una buona dotazione di connettori per ventole, audio integrato tra i migliori in circolazione e supporto alle tecnologie di illuminazione ARGB.

Chi mira a una ASUS ROG Crosshair X670E Hero punta senza dubbio alla fascia enthusiast e quindi ci abbinerà quantomeno il Ryzen 9 7900X che abbiamo visto in prova e un minimo di 32GB DDR5 6000 (le migliori attualmente per i Ryzen 7000). Attualmente la scheda ASUS costa circa 750 euro in Italia, una cifra importante che sicuramente non è aiutata dall’ inflazione e dal cambio euro/dollaro; se consideriamo che anche le rispettive top di gamma dei competitor sono aumentate di prezzo, tra i modelli AM5 X670E questa ASUS è una delle più ambite, non solo per prestazioni e qualità ma anche per la fiducia (e sicurezza) che questa serie (ROG Crosshair) si è conquistata negli anni. Chiudiamo con una nota relativa al dissipatore e alla compatibilità tra socket AM4-AM5, ribadendo che nel caso di acquisto è meglio verificare prima la reale possibilità di poter installare un determinato modello AM4, questo in attesa dei dissipatori “nativi” AM5 o dei kit di ritenzione ufficiali che proporranno le varie aziende di settore.

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