Wubuntu: Windows 11 dentro Linux

()

La nuova distribuzione Linux Wubuntu raccoglie l’eredità di Windowsfx e presenta un’interfaccia utente sostanzialmente identica a quella di Windows 11. Garantito il supporto per gli eseguibili Windows, compatibilità con le applicazioni Microsoft, possibilità di installare app Android dal Google Play Store e aggiornamenti Linux fino al 2027.

L’esperimento, più o meno riuscito, di portare l’interfaccia di Windows in ambiente Linux è stato tentato più volte. Wubuntu è una distribuzione Linux derivata da Ubuntu che presenta un’interfaccia utente che ricorda molto da vicino quella di Windows 11. Anzi, a una prima occhiata il desktop di Wubuntu sembra proprio quello di Windows 11 con il design Mica, le icone centrate nella barra delle applicazioni, la traybar, font praticamente indistinguibili dal sistema operativo Microsoft.

Wubuntu raccoglie l’eredità di Windowsfx, sistema operativo Linux basato su Ubuntu che cercava di fornire un’esperienza simile a Windows. Da fine giugno 2023, l’autore del progetto – Rafael Rachid – ha deciso di rinominare Windowsfx in Wubuntu. Rachid non ha al momento spiegato i motivi della sua decisione ma di fatto Windowsfx è adesso definitivamente accantonato per lasciare spazio al nuovo Wubuntu.

Cos’è Wubuntu e come funziona l’esperienza Windows 11 su Linux

Il nome completo del progetto Wubuntu è The Windows Ubuntu Operating System. Si tratta di una piattaforma progettata per coloro che preferiscono l’interfaccia e le funzionalità di Windows ma desiderano utilizzare un sistema operativo basato su Linux.

Distribuito in varie versioni, Wubuntu punta sul desktop environment Plasma, parte del progetto KDE (K Desktop Environment). È un ambiente desktop altamente personalizzabile, potente e flessibile che offre una vasta gamma di funzionalità per migliorare l’esperienza degli utenti. Basato su tecnologie avanzate come Qt e KDE Frameworks, le possibilità di personalizzazione sono davvero evidenti: l’interfaccia di Wubuntu è quasi indistinguibile rispetto a quella di un sistema Windows 11.

Lo sforzo che lo sviluppatore ha fatto per rendere il desktop Plasma il più vicino possibile a Windows 11 è impressionante: chiunque non abbia interiorizzato dettagli come la larghezza dei bordi delle finestre, la spaziatura delle icone e i caratteri di Windows potrebbe non accorgersi, almeno a prima vista, di usare una macchina Linux. In questo senso l’esperimento condotto da Rachid è senza dubbio un grande successo.

A parte l’interfaccia davvero molto simile a Windows 11, le altre funzionalità offerte da Wubuntu potrebbero essere manualmente aggiunte dagli utenti praticamente con qualsiasi distribuzione Linux. Il vantaggio di Wubuntu è che la piattaforma le raccoglie già sotto un unico “cappello”, pronte per essere utilizzate.

Avviare eseguibili Windows su Wubuntu

La distribuzione offre di default la possibilità di avviare eseguibili (EXE) Windows e altri file propri del sistema operativo Microsoft, come i file d’installazione in formato MSI.

Wubuntu non avvia direttamente gli eseguibili Windows: si appoggia invece a Wine (Wine is not an emulator), un programma di compatibilità che consente di caricare le applicazioni Windows sui sistemi operativi basati su Linux, inclusi Ubuntu e Wubuntu. Wine è un software open source che fornisce un’implementazione delle API Windows: le chiamate di sistema e le funzioni del sistema operativo Microsoft vengono automaticamente tradotte nelle equivalenti Linux, consentendo alle applicazioni di funzionare correttamente.

Per semplificare l’utilizzo di Wine, Wubuntu lo integra nel sistema operativo in modo trasparente, in modo che gli utenti possano eseguire applicazioni Windows senza dover affrontare complessità tecniche aggiuntive.

Supporto per le applicazioni Windows, Linux e Android

Abbiamo già detto in precedenza, che Wubuntu cerca di semplificare l’esperienza d’uso delle applicazioni Windows su Linux. A dispetto dell’identica nomenclatura, il pacchetto PowerToys fornito con Wubuntu consente di utilizzare un ampio numero di applicazioni Microsoft: cose come il Pannello di controllo di Windows, la finestra delle impostazioni di rete, OneDrive, il supporto Android e molto altro ancora sono immediatamente rese disponibili. In realtà i Microsoft PowerToys sono qualcosa di molto differente, un insieme di utilità per Windows attivabili su richiesta da ogni singolo utente.

Diversamente rispetto a quanto accade su Windows 11, inoltre, le applicazioni Android possono essere cercate e direttamente installate attraverso il Play Store di Google. Wubuntu supporta anche l’accelerazione hardware mediante l’uso della GPU, utile per i giochi.

Essendo a sua volta basato su Ubuntu 22.04 LTS, Wubuntu assicura aggiornamenti regolari e mette a disposizione degli utenti tutte le patch rilasciate da Canonical fino ad aprile 2027.

Versione free e a pagamento

In Windowsfx, l’interfaccia grafica derivata da Windows 11 faceva parte di un pacchetto chiamato WxDesktop, che non è open source ma proprietario. L’autore offriva l’opportunità di usarlo gratis per 30 giorni. Successivamente il componente continuava a funzionare, ma Wubuntu mostrava periodicamente una notifica di sistema chiedendo all’utente di acquistare una licenza versando l’importo di 35 dollari.

Lo sviluppatore non chiarisce se Wubuntu segue lo stesso schema ma è verosimile che l’approccio nella gestione delle licenze resti inalterato. Anzi, nella pagina Professional Key di Wubuntu, attraverso la quale si può registrare la propria licenza, Rachid aggiunge che ogni utente pagante riceve tutte le applicazioni del pacchetto PowerToys.

La release a pagamento di Windowsfx assicurava anche il supporto per le app Android, per Microsoft Active Directory e mostrava OneDrive a livello di file manager.

Il mistero del cambio di nome

Non è dato sapere perché l’autore di Windowsfx abbia scelto di cambiare nome alla sua “creatura” di derivazione Ubuntu. Un’imposizione di Microsoft appare poco probabile perché Wubuntu si chiama The Windows Ubuntu Operating System in forma estesa e la parola Windows, a ben guardare, è un marchio registrato. Inoltre, l’interfaccia di Wubuntu (com’era quella di Windowsfx) è davvero quasi sovrapponibile alle scelte grafiche e di design compiute da Microsoft con Windows 11.

I cosiddetti “sistemi operativi look-alike” o “sistemi operativi a tema”, che imitano cioè l’interfaccia di un altro prodotto, sono sempre esistiti. Il loro obiettivo è quello, come nel caso di Wubuntu, di consentire agli utenti di muoversi in un’interfaccia familiare, anche se il sistema operativo sottostante è diverso. La legalità di un sistema operativo look-alike dipende da diversi fattori, inclusi i diritti di proprietà intellettuale e le licenze applicabili.

Le versioni di Wubuntu disponibili

Ad oggi l’autore di Wubuntu ha messo pubblicamente a disposizione tre differenti versioni del sistema operativo: la prima, quella citata in precedenza, è basata su Plasma. Ce n’è poi una seconda chiamata Advanced Hardware Support (AHS) for Plasma che migliora le prestazioni sui sistemi dotati di hardware più recente.

Infine, Windows Ubuntu Cinnamon è una terza versione che anziché Plasma utilizza l’ambiente desktop Cinnamon.

In tutti i casi, sono scaricabili le immagini ISO dei rispettivi supporti d’installazione, utili per avviare l’installazione del sistema operativo sulla macchina in uso oppure all’interno di un ambiente virtualizzato.

/ 5
Grazie per aver votato!

How useful was this post?

Click on a star to rate it!

Average rating / 5. Vote count:

No votes so far! Be the first to rate this post.

As you found this post useful...

Follow us on social media!

We are sorry that this post was not useful for you!

Let us improve this post!

Tell us how we can improve this post?