Gigabyte Z690 AORUS MASTER

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Inziamo a “perlustrare” la neonata piattaforma Alder Lake-S che, come discusso più volte nei nostri precedenti articoli, porta con sé un rinnovato ecosistema hardware: dalle schede madri con chipset Intel serie 600, alle memorie DDR5 di nuova generazione e, non per ultimo, il supporto allo standard PCI-Express 5.0. Iniziamo come ormai da tradizione con le schede madri, più precisamente con uno dei modelli top di gamma proposti da Gigabyte, ossia la Z690 AORUS Master, modello che insieme alle varianti AORUS Z690 Extreme e TACHYON racchiude il meglio della tecnologia del produttore taiwanese.

A circa tre settimane dal lancio ufficiale, le peculiarità dei processori Intel Core 12a gen “Alder Lake-S” sono ormai note: Intel ha portato sul mercato un prodotto molto valido e nettamente superiore alla precedente generazione, non solo per prestazioni ma anche per consumi; anche rispetto ai Ryzen 5000 di AMD il salto è evidente, tuttavia i Core Zen 3 hanno ancora dalla loro parte l’efficienza energetica del nodo produttivo a 7nm. L’architettura ibrida Intel sembra funzionare bene con Windows 11, tuttavia non bisogna dimenticare che la piattaforma da questo punto di vista è relativamente giovane e necessita di un certo periodo di rodaggio per poter sfruttare a pieno il suo potenziale; in questi giorni stanno debuttando kit DDR5 di fascia alta (sopra i 6.000 MHz per intenderci), oltre a nuovi BIOS e aggiornamenti driver/software per ottimizzare prestazioni e compatibilità. Fatta questa piccola premessa, torniamo alla prova di oggi della Z690 AORUS Master, soluzione che si affida al chipset top di gamma Intel Z690, ricordiamo su socket LGA 1700. Ecco le tematiche che tratteremo:

  • CARATTERISTICHE TECNICHE ED ESTETICA
  • BIOS
  • PIATTAFORMA DI TEST
  • OVERCLOCK A 5,4 GHZ
  • PRESTAZIONI E CONSUMI
  • CONSIDERAZIONI FINALI

CARATTERISTICHE TECNICHE ED ESTETICA

Come anticipato, la Gigabyte Z690 AORUS Master è un prodotto top di gamma rivolto alla fascia alta del mercato consumer; parliamo di una scheda ideata ed ottimizzata soprattutto per gamer/overclocker e, più in generale, per tutti quegli utenti che cercano una soluzione completa ed affidabile che offra anche ottime capacità di espansione/connettività. Dopo qualche giorno di test possiamo anticiparvi subito che la Z690 AORUS Master soddisfa tutti questi requisiti, offrendoci inoltre un’ulteriore prova delle capacità di overclock dei nuovi processori Intel Alder Lake-S.

Prima di passare alla scheda tecnica del prodotto, come di consueto vastissima, spendiamo due parole per l’ottima qualità costruttiva di questa scheda madre che, oltre a supportare tutte le ultime funzionalità sviluppate da Gigabyte, coniuga un design in un certo modo aggressivo ma non esagerato come su altri modelli della stessa fascia di prezzo (soprattutto in quanto a illuminazione RGB).

La Z690 AORUS Master si presenta in una colorazione completamente nera (nero carbone) per PCB e sistema di dissipazione (con inserti grigi); quest’ultimo è uno degli elementi che saltano subito all’occhio, decisamente imponente in foto, ma ancora più concreto quando si tocca con mano la scheda. Nel corso degli ultimi anni ci sono passate sotto le mani molte schede madri top di gamma, questo modello E-ATX di Gigabyte però è senza dubbio quello più “pesante” e massiccio con dissipatore passivo provato finora in redazione.

Dettaglio zona VRM con doppio dissipatore, heatpipe da 8mm ed alette in alluminio FINS-ARRAY III con rivestimento NanoCarbon.

Le immagini rendono meglio l’idea dell’imponente sistema di heatsink in alluminio che, oltre alla zona VRM (con tanto di led RGB), raffredda praticamente quasi tutta la componentistica (SSD M2 compresi); se questo non bastasse, anche sul retro del PCB troviamo un’ulteriore piastra – sempre in alluminio – che ha il doppio compito di proteggerlo e aiutare nella dissipazione del calore.

Punto fermo della Z690 AORUS MASTER è l’overclock. Non parliamo solo di overclock “casalingo”, ma di una scheda madre ideata per l’overclock estremo che, grazie al mastodontico VRM, non teme le più spinte sessioni ad azoto liquido; con un sistema digitale a 19+1+2 fasi (19x 105A + 1x 60A + 2x 75A, fate due conti) la proposta di Gigabyte si posiziona infatti tra le migliori della sua categoria.

Oltre a supportare 128GB di memoria DDR5 sino a 6.400 MHz, questa scheda ospita uno slot PCI-E 5.0 x16 e ben cinque SSD M.2 (quattro PCI-E 4.0), tutti con dissipatore passivo. Come i quattro slot DDR5, gli slot PCI-E x16 – due dei quali PCI-E 4.0 x2 e x1 – sono rinforzati, mentre il connettore M2 primario collegato alla CPU prevede un dissipatore esteso in alluminio (Thermal Guard III) per evitare il throttling dell’SSD nelle fasi più critiche di lavoro.

Ottima anche la dotazione di porte e la connettività, con tutti i più recenti standard supportati: dal Thunderbolt 4 all’USB 3.2 Gen 2×2 (20 Gbps)WiFi 6E Intel con Bluetooth 5 e scheda di rete Aquantia 10GbE, USB-C, Display Port sul pannello I/O e una sezione audio molto curata ed equipaggiata con un DAC ESS SABRE Hi-Fi 9118.

Un cenno infine ad alcune funzionalità e utility proprietarie Gigabyte, tra queste: RGB Fusion 2.0 per personalizzare l’illuminazione RGB (supporto header ARGB), Smart Fan 6 (gestione intelligente di sensori, ventole, temperature ecc), Q-Flash Plus per aggiornare il BIOS senza la necessità di installare alcun componente hardware (CPU, RAM ecc), pulsante Clear CMOS sul pannello I/O posteriore. Per consultare la scheda tecnica dettagliata della GIGABYTE Z690 AORUS MASTER potete fare riferimento alla pagina ufficiale del prodotto (ITA).

BIOS

Una scheda madre di questo livello deve essere supportata da un BIOS all’altezza che permetta, soprattutto in ambito overclock, di regolare e monitorare minuziosamente tutti i parametri relativi a tensioni, frequenze, temperature, ventole, timing memoria e tutto il resto (gestione periferiche, sicurezza ecc). La Gigabyte Z690 AORUS MASTER ci è giunta con il secondo BIOS (F2), attualmente è disponibile la versione F5 che è in sostanza la prima rilasciata in fase di lancio.

Come ormai da tradizione, una volta entrati nel BIOS ci troviamo in modalità base/semplificata (Easy Mode), mentre per accedere a tutte le impostazioni è necessario passare a quella avanzata (tasto F2). In entrambi i modi è comunque possibile accedere velocemente all’utility Smart Fan 6 per monitorare le temperature, operazione che sostanzialmente dovrebbe coincidere con la prima accensione della macchina una volta assemblata.

In modalità avanzata avremo a disposizione molte opzioni per personalizzare il sistema, un’ampia parte delle quali riguarda la gestione di frequenze e tensioni. Passando al menu Tweaker notiamo subito che Gigabyte offre un’ozpione denominata CPU Upgrade: questa permette di attivare due profili predefiniti, Gaming ed Advanced che, in sostanza, overcloccano il processore rispettivamente di 100 e 300 MHz.

Nonostante l’overclock di questo tipo sia solitamente sconsigliato – l’overclock si fa manualmente – abbiamo voluto dare comunque una possibilità al software che, alla prova pratica, ha funzionato al 50%. Il sistema infatti si è avviato solo nel primo caso, mentre nel secondo è stato necessario un Clear CMOS.

Un’altra informazione ve la diamo sulla voce Enhanced Multi-Core Performance che, se attivata, sblocca il Power Limit del processore e fa lavorare tutti i P-Core alla massima frequenza Turbo, senza tenere conto dell’eventuale frequenza All-Core predefinita da Intel.

Come anticipato sopra, oltre alla ai parametri relativi a CPU e memorie, c’è posto anche per la sezione storage, per la gestione delle periferiche e, non per ultima, la possibilità di salvare i nostri profili personalizzati.

PIATTAFORMA DI TEST

Avendo dato uno sguardo alle varie schermate del BIOS, i più attenti avranno già notato che per la nostra prova della Gigabyte Z690 AORUS Master abbiamo utilizzato il nuovo Core i5-12600K, probabilmente uno dei modelli più riusciti della linea Alder Lake-S, ideale anche per saggiare le capacità di overclock della scheda madre. A seguire la configurazione hardware messa insieme per la prova:

  • Scheda Madre: Gigabyte Z690 AORUS MASTER LGA 1700
  • ASUS Maximus Hero Z590 LGA 1200
  • Processori: Intel Core i5-12600K, Core i5-11600K (stock)
  • Dissipatore: AIO da 360mm aftermarket
  • Memorie DDR5: Kingston FURY Beast 32GB (2x 16GB) 5200 MHz CL40
  • Memorie DDR4: Corsair Vengeance RGB PRO 16GB (2x 8GB) 3600 MHz CL18
  • Scheda grafica: NVIDIA GeForce RTX 3080 FE
  • Storage SSD: PNY XLR8 Gaming (CS3030) 2TB
  • Alimentatore: Corsair RM1000x 1000W
  • Windows 11 Pro 64bit con le ultime patch

Ecco invece i benchmark/giochi utilizzati nella sessione:

  • Cinebench R23
  • Blender – Scena BMW
  • 7-zip Benchmark
  • AIDA64 Extreme
  • 3DMark Time Spy
  • Forza Horizon 4
  • Gears 5
  • Horizon Zero Dawn
  • Watch Dogs: Legion
  • Far Cry 6

OVERCLOCK A 5,4 GHZ

Sapevamo che il nostro Core i5-12600K poteva essere overcloccato facilmente a 5,1 GHz, ma con la Z690 AORUS Master siamo riusciti a spremere il chip al massimo del suo potenziale, questo sempre tenendo conto del sistema di dissipazione utilizzato e ponendosi delle basi e degli obiettivi fissi riguardo a tensioni erogate (oltre a relativi consumi/temperature raggiungibili). Quando si parla di overclock c’è da considerare poi la famigerata “lotteria del silicio”, ossia la bontà del processore in quanto a propensione all’overclock; in linea di massima possiamo semplificare dicendo che una CPU più “fortunata” permette di operare alla stessa frequenza rispetto a un modello identico ma con un VCORE inferiore (scaldando e consumando meno quindi).

L’esemplare a nostra disposizione non brilla in quanto efficienza in overclock, il VID (o Voltage ID) dei P-Core è piuttosto alto, ma allo stesso tempo ci permette di operare con un VCORE di 1,4 Volt (che non è poco, ma neanche tanto per questa CPU) senza scaldare troppo per il nostro sistema AiO. La nostra base per un overclock stabile parte da 1,39-1,4V per arrivare a 1,46-1,47V quando cerchiamo di spremere al massimo le potenzialità della CPU, il tutto rimanendo in un range di temperatura che da 75 °C non supera i 90 °C sotto Cinebench Stress-Test o Blender.

Partiamo dal miglior risultato ottenuto con Z690 AORUS MASTER che vede il Core i5-12600K overcloccato sino a una frequenza massima di 5,4 GHz (due core) con frequenza All-core impostata a 5,1 GHz e VCORE a 1,465V; i quattro E-Core invece sono stati overcloccati con moltiplicatore fisso a quota 4,1 GHz. Questo preciso esemplare richiedeva qualcosa come 1,51V per impostare i 5,2 GHz all-core e 5,5 GHz di Boost, mentre con 1,39/1,4V riusciamo a operare tranquillamente in daily-use a 5,3 GHz (+ E-Core a 4,1 GHz) e temperature di picco sotto Cinebench R23 di 74 °C circa.

Lo screenshot di Cinebench riportato sopra – che supera i 20.000 punti in multi-thread – mostra come con queste impostazioni abbiamo due core che operano a 5,4 GHz e scendono di 100 MHz quando il carico si sposta su 3-4 core (5,3 GHz quindi) e approdano ai 5.1 GHz di base con carichi che sfruttano 5-6 core (istruzioni AVX abilitate sottolineamo).

A 5,4 GHz il core Intel Golden Cove ha prestazioni davvero notevoli in single-core, basta vedere che nello stesso test abbiamo superato senza problemi la soglia dei 2.000 punti (il Core i9-12900K si attesta a 2.000 punti circa).

Prima di vedere come impatta l’overclock sulle prestazioni rispetto alle impostazioni di fabbrica, segnaliamo l’ottimo comportamento del sistema di dissipazione del VRM che, anche sotto un ciclo di Cinebench di 30 minuti, non ha superato i 54°C. Buono anche il comportamento in ottica DDR5: il nostro kit purtroppo non si schioda facilmente dai 5.600 MHz, in compenso con la AORUS siamo riusciti a tirare leggermente i timing portandoli da 40-40-40-80 a 38-40-38-76 (1,3V) con latenza a 72ns (buona per una DDR5 5600).

PRESTAZIONI E CONSUMI

L’overclock da noi praticato con diverse impostazioni Turbo per i P-Core richiede un minimo di esperienza, soprattutto per quanto concerne la capacità di testare la stabilità alle massime frequenze Boost. Per questo motivo, nella nostra tornata di test abbiamo optato per una soluzione più alla portata di tutti con moltiplicatore di clock fisso; per la precisione confronteremo il Core i5-12600K con impostazioni di fabbrica con lo stesso overcloccato a 5,1 GHz all-core. A seguire i dettagli delle frequenze:

  • Intel Core i5-12600K overclock:
    • P-Core: 5,1 GHz Boost/all-core
    • E-Core 4,1 GHz
    • Cache 4 GHz
    • Power Limit sbloccato
    • DDR5 5200 C40
  • Intel Core i5-12600K default:
    • P-Core: 4,9 GHz Max Boost, 4,5 GHz all-core
    • E-Core: sino a 3,6 GHz
    • Frequenza Cache settata in automatico (da 3,6 GHz a 4,5 GHz)
    • Power Limit sbloccato
    • DDR5 5200 C40
  • Intel Core i5-11600K default:
    • Boost Single-Core: 4,9 GHz (due core)
    • Boost all-core 4,6 GHz
    • Cache Auto
    • Power Limit Sbloccato
    • DDR4 3600 C16

Come da pronostico, l’overclock della CPU permette un netto aumento delle prestazioni, apprezzabile per lo più nelle applicazioni ottimizzate per il multi-thread come Cinebench (+14% circa) e Blender (+10%).

In ambito 3D, il benchmark di 3DMark Time Spy evidenzia un aumento sostanziale del CPU Score, al contrario di quello GPU che, nonostante i 5,1 GHz, rimane vicino a quello di un Core i5-11600K (Recensione). Ricordiamo che Time Spy utilizza una risoluzione a 2560x1440p, mentre passando al gaming Full-HD si guadagna sostanzialmente qualche frame in giochi come Forza Horizon 4.

Venendo ai consumi, il Core i5-12600K si conferma nettamente più efficiente dell’11600K, eguagliandolo solo quando overcloccato e overvoltato; sotto 3DMark la differenza invece si assottiglia, potremmo dire con risultati abbastanza allineati tra le tre configurazioni.

CONSIDERAZIONI FINALI

Eccoci a tirare le somme su questa nuova Gigabyte Z690 AORUS MASTER, una scheda madre davvero notevole che non ha mostrato punti deboli, portando avanti nel migliore dei modi la tradizione del brand AORUS in quanto a qualità costruttiva, affidabilità e dotazione onboard. Prezzo a parte, che ora vedremo, la Z690 AORUS MASTER non è una scheda madre per tutti: siamo di fronte a un prodotto pensato per i processori serie K e soprattutto per l’overclock, vero punto di forza di questa soluzione insieme all’ampia capacità di espansione/connettività.

Acquistare una motherboard del genere per lasciare il processore a default o guardare ai 10 watt in più di consumo (sempre da ottimizzare però) non avrebbe molto senso; il VRM della CPU a 19 fasi da 105 ampere è il biglietto da visita indiscutibile di questo modello, diversamente è consigliabile ripiegare su una soluzione di fascia inferiore.

Tornando ai risultati ottenuti, i 5,4 GHz raggiunti sul Core i5-12600K sono un chiaro segno di cosa può fare la Z690 AORUS Master, probabilmente più affine a un Core i9-12900K. Per il resto non c’è molto da aggiungere sulle peculiarità di questa motherboard: ha un ottimo sistema di dissipazione, 5 slot M.2 e supporta praticamente tutti gli standard attualmente presenti sul mercato. Volendo fare i pignoli, si potrebbe segnalare la mancanza di uno slot M.2 PCI-E 5.0, ma a questo proposito pensiamo sia una scelta prettamente tecnica dell’azienda. Ricordiamo infatti che Alder Lake-S ha 16 linee PCI-E 5.0; avere uno slot PCI-E x16 Gen 5 e un M.2 PCI-E Gen 5 comporta la condivisione della banda che sarebbe poi così assegnata: slot GPU PCI-E 5.0 x16 (x8 effettivi) ed M.2 (SSD Primario) PCI-E 5.0 x4.

Chiudiamo con il prezzo. La Gigabyte Z690 AORUS Master è già disponibile su diversi negozi italiani nella fascia compresa tra 510 e 560 euro: parliamo di una cifra importante ma adeguata a quello che il prodotto offre, sicuramente rivolto a chi non ha problemi di budget.

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